«Verrebbe voglia di dire “niente di nuovo sotto il sole” leggendo la prevedibile, sia nei toni che nei contenuti di perenne campagna elettorale, replica del Presidente Roberti ai discorsi nati intorno all’approfondimento giornalistico sulla condizione della nostra regione prodotto da Milena Gabanelli e dal Corriere della Sera.
Certo che mettere insieme i dati così come ha fatto il Presidente, lascia alquanto perplessi. Nessuno ha detto che l’indebitamento è soltanto del Molise, ma a leggere i dati in rapporto al Pil, i dati restituiscono altro. LA capacità di indebitamento, per esempio, va confrontata con la stessa capacità di produrre ricchezza e quindi di ripagare il debito. Se abbiamo bisogno di iniezioni di liquidità dallo Stato (la norma inserita nell’ultima legge di bilancio, tagliata ad hoc per il Molise e vantata dallo stesso Presidente) forse qualcosa significherà oppure ci “accontentiamo” di un mal comune, mezzo gaudio che poi tanto “comune” non è?
Roberti, insomma, prova a uscire dalle difficoltà che si è creato da solo, interpretando di sana pianta le dichiarazioni degli altri, dichiarazioni chiare che in nessun punto hanno parlato di volontà di perdere l’autonomia regionale, ma piuttosto hanno richiesto un’analisi più profonda, a lui come a chi con lui ha governato negli ultimi vent’anni, sul perché di un sentimento di disaffezione verso la politica regionale e non verso il proprio territorio, tant’è che come più volte abbiamo ribadito, si corre il rischio di diventare semplicemente la periferia di un’altra regione.
A queste domande Roberti continua a non rispondere, pensando bene di fare cosa?
Di spostare la discussione su Campobasso, su una prossima imminente campagna elettorale, per racimolare consensi. Stiamo parlando dello stesso presidente di regione che finora sembra preoccupato soltanto di alcuni territori, forse per dovere di riconscenza a qualche potentato locale? La disfatta sancita ieri dal giudizio del Tar sul piano di dimensionamento scolastico blindato dalla sua maggioranza in Consiglio regionale, dovrebbe piuttosto indurlo a comprendere che tutte le comunità locali della nostra regione meritano la stessa attenzione, la meritano sempre e non solo in prossimità delle scadenze elettorali.
Addirittura poi il tirare per la giacca in questo discorso anche un ente istituzionale come l’Università degli Studi del Molise e i rappresentanti degli studenti, mi spiace ma sa tanto di strumentalizzazione politica, per cui, per quanto mi riguarda, mi limito a ricordare al presidente Roberti che tra Comune di Campobasso e Università degli Studi del Molise esiste, proprio grazie all’amministrazione in carica, un accordo quadro istituzionale che tanti frutti ha portato in termini di opportunità per il territorio, basti pensare alla forte collaborazione in corso per la Casa delle Tecnologie Emergenti, ma potrà eventualmente chiedere direttamente ciò alla stessa Università degli Studi del Molise.
Infine, come Roberti ben saprà, il Comune di Campobasso, nonostante i rallentamenti causati dal Covid, è riuscito nell’intento, per la prima volta nella sua storia, di aggiudicare il bando del TPL con l’ambizione di dotare la nostra città di servizi innovativi e di qualità in uno degli ambiti comunali più importanti per i servizi cittadini, quello della mobilità sostenibile, lavorando proprio per rispondere con i fatti alle esigenze concrete dei cittadini e quindi, come è giusto che sia, anche a quelle degli studenti, dei docenti e del personale amministrativo della nostra Università.
Ci auguriamo tutti che Roberti sappia intervenire allo stesso modo, ma anche meglio, per migliorare i trasporti regionali che ad oggi sono uno dei veri problemi delle difficoltà sociali ed economiche della nostra regione».