Nel corso della conferenza stampa congiunta, di questo pomeriggio, dei consiglieri di centrosinistra del Consiglio regionale in merito alla vicenda che vede coinvolto il Presidente della Regione Francesco Roberti nell’ambito della maxi inchiesta della Dda di Campobasso, Roberto Gravina, coordinatore nazionale del Comitato Enti Locali e consigliere regionale del Movimento 5 Stelle in Molise, chiamato ad aprire la stessa conferenza, ha evidenziato come l’intera gestione comunicativa di questa vicenda sia stata caratterizzata da una totale assenza di quella trasparenza istituzionale tanto proclamata da Roberti.
«È solo a seguito della diffusione della notizia sui quotidiani nazionali, nella notte, che il Presidente ha deciso di rompere il silenzio con un comunicato tardivo nel quale ha reso noto di aver ricevuto nei giorni scorsi un avviso di conclusione delle indagini. Non si è trattato, dunque, di un gesto spontaneo dettato da un reale senso di trasparenza nei confronti dei cittadini molisani, ma di una comunicazione forzata dall’impossibilità di rinviare ulteriormente la diffusione della notizia» ha dichiarato Gravina.
Ulteriore elemento critico sottolineato da Gravina è il fatto che, mentre i cittadini molisani sono stati tenuti all’oscuro, Roberti ha scelto, nei giorni precedenti, come riportato dagli organi di stampa, di informare tempestivamente solo gli esponenti della sua maggioranza in Consiglio regionale e non i molisani tutti. «Questo atteggiamento denota ancora una volta la sua difficoltà nel riconoscere i ruoli istituzionali dell’intero Consiglio regionale, trattando l’organo consiliare come un’esclusiva prerogativa della sua parte politica» ha aggiunto Gravina.«Pur non entrando nel merito delle questioni giudiziarie, ringraziamo la magistratura per il lavoro svolto che, ricordiamo, coinvolge per ora 47 indagati e che, encomiabilmente, non ha visto fughe di notizie per tutto questo lungo periodo investigativo» ha detto in conclusione Gravina.