Gravina (M5S): Gigafactory di Termoli, il Governo è l’ultimo a sapere. Urso e i parlamentari molisani continuano a subire senza intervenire

«L’ennesima doccia fredda sul futuro della Gigafactory di Termoli arriva dalle dichiarazioni di Patrick Pouyanné, CEO di TotalEnergies, uno dei soci di ACC, che ha chiaramente affermato che l’azienda si concentrerà sulla Francia, mettendo di fatto in discussione i progetti per gli stabilimenti di Termoli e Kaiserslautern. Ancora una volta, il destino della nostra fabbrica viene deciso altrove, senza che il Governo italiano faccia nulla per impedirlo. Il ministro Urso e i parlamentari molisani sembrano essere gli ultimi a sapere quello che accade, mentre ACC prende decisioni che potrebbero compromettere definitivamente il futuro di Termoli e dei suoi lavoratori». A dichiararlo è Roberto Gravina, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e coordinatore nazionale del Comitato Enti Locali.

Gravina evidenzia come questa situazione fosse prevedibile e come, ancora una volta, il ministro Urso sia rimasto inerte di fronte a segnali sempre più chiari. «Da mesi chiediamo certezze e piani concreti, ma il Governo si è limitato a dispensare rassicurazioni vaghe, senza mai mettere in campo un’azione concreta. Ora, mentre in Francia il progetto ACC avanza con determinazione, Termoli rimane bloccata in una fase di limbo che si trascina dallo scorso giugno. Il rischio che il progetto venga definitivamente ridimensionato è ormai evidente, eppure il ministro Urso non solo non ha fatto nulla per anticipare le mosse di ACC, ma sembra addirittura sorpreso dalle dichiarazioni di Pouyanné. Il 19 marzo il presidente di Stellantis John Elkann sarà in Parlamento anche grazie alla forte pressione politica operata in ambito parlamentare dal Movimento 5 Stelle. Ci aspettiamo che in quella data ci siano risposte finalmente concrete sulle reali intenzioni rispetto alla Gigafactory di Termoli».

Il consigliere regionale del M5S critica duramente anche l’atteggiamento dei parlamentari molisani di centrodestra, accusandoli di cieca fedeltà al Governo Meloni a discapito degli interessi del territorio. «È inaccettabile che chi dovrebbe difendere il Molise si limiti a diffondere comunicati di circostanza, professando una fiducia immotivata nell’operato di un Governo che, nei fatti, ha già voltato le spalle al progetto della Gigafactory, revocando i fondi PNRR e tagliando il Fondo Automotive. La realtà è che Termoli rischia di perdere un investimento strategico mentre i nostri rappresentanti in Parlamento si accontentano delle veline d’ordinanza. Dove sono le azioni concrete? Dove sono le risposte ai lavoratori che chiedono certezze sul loro futuro?».

Gravina ribadisce la necessità di un intervento immediato per salvaguardare il progetto e tutelare i lavoratori dello stabilimento di Termoli. «Il tempo delle promesse è scaduto. Se il Governo e il ministro Urso hanno davvero a cuore il futuro dell’automotive in Italia, devono dimostrarlo ora, pretendendo garanzie da Stellantis e ACC e introducendo misure concrete per rendere competitivo l’investimento su Termoli, a partire da un piano di sostegno sui costi dell’energia e da una partecipazione diretta dello Stato nel capitale della joint venture, come già avvenuto in Francia e Germania. Non possiamo permettere che l’Italia e il Molise restino a guardare mentre altrove si prendono decisioni che ci penalizzano. Il Governo deve svegliarsi e agire prima che sia troppo tardi».

Commenti Facebook