«Gli avvenimenti, purtroppo, testimoniano che sono ancora troppe le donne vittime di varie forme di violenza, molte delle quali avvengono fra le mura domestiche.La cronaca e i rapporti riferiscono che, con l’insorgere dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e il successivo periodo di lockdown, i maltrattamenti in famiglia sono aumentati.
L’isolamento, la convivenza forzata, l’impossibilità di sottrarsi ai soprusi hanno esposto maggiormente la donna a episodi di violenza domestica.L’ultimo brutale caso di femminicidio, accaduto la settimana scorsa ai danni di una donna di trentaquattro anni, in un parco di Reggio Emilia, induce a riflettere e, allo stesso tempo, ad agire per rafforzare ulteriormente l’impegno e il lavoro che i soggetti istituzionali coinvolti sono chiamati a svolgere.Ciò che maggiormente preoccupa è la constatazione che la violenza di genere sia un fenomeno trasversale che investe, indiscriminatamente, aree geografiche, ceti sociali, credo religioso.
I dati sono allarmanti ed è fondamentale mantenere alta la guardia promuovendo, tra l’altro, azioni di sensibilizzazione sul territorio. Anche quest’anno, in regione sono numerose le iniziative poste in essere con l’obiettivo di promuovere una diversa cultura fatta di relazioni positive tra uomini e donne, in cui non vi sia bisogno di prevaricare e dominare con la violenza ma, al contrario, venga riaffermata la volontà di raggiungere la piena parità di genere.
“Mai più da sole” è il titolo del convegno, organizzato da Asrem, Regione e Unimol, il cui tema è incentrato, soprattutto, sulle esperienze dirette di quanti operano sul campo e delle donne che hanno avuto la forza di reagire e di denunciare i maltrattamenti subiti. Fra le altre iniziative promosse, vi sono i “percorsi rosa”, attivati nei Pronto soccorso del Molise quale aiuto concreto per venire incontro alle donne non solo nelle cure mediche, di cui molto spesso necessitano, ma anche per dar loro un sostegno e un supporto finalizzati a rafforzare le proprie capacità relazionali.
Va ricordato, infine, che in Molise sono attivi tre Centri antiviolenza, a Campobasso – sede anche della Casa rifugio – a Termoli e a Isernia, strutture dove le donne posso recarsi, in qualsiasi momento, trovare operatori formati disponibili a dar loro accoglienza e ogni tipo di informazione utile a non farle sentire sole, come pure a sostenerle durante il lungo e difficile percorso da affrontare».Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, con riferimento alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.