«Una delle cose che abbiamo imparato da questa pandemia è che occorre rimodulare i nostri stili di vita e riequilibrare quel rapporto uomo-ambiente alterato da comportamenti scorretti che, giorno dopo giorno, hanno ferito la natura e compromesso gravemente l’ecosistema e la biodiversità.
È bene partire da questa consapevolezza e riaffermare la volontà di cambiamento in
occasione del World Environment Day, la Giornata mondiale dell’ambiente. Si è parlato molto in tempo di Covid-19 del fatto che questa crisi porterà a rivalutare le aree interne, luoghi salubri, poco antropizzati, incontaminati, e le risorse che questi territori possono mettere in campo.
Si tratta, però, di chiarire l’equivoco che ha fin qui caratterizzato l’elemento spaziale nella governance dei territori, nel senso che tali aree sono rimaste pressoché vergini perché escluse dalle direttrici di sviluppo e, dunque, isolate. La pandemia ci ha insegnato che l’isolamento del territorio, la bassa densità demografica possono essere una carta da giocare. Potremmo ripartire da qui sollecitando il Governo nazionale affinché si passi da un isolamento passivo, com’è stato finora, ad un isolamento attivo di queste zone, coniugando lo sviluppo con la
sostenibilità ambientale.
Il futuro sta nell’allargamento del focus della politica dalle aree metropolitane e intermedie a quelle periferiche. È chiaro che il turismo non può essere l’unico paradigma nella programmazione degli interventi. Ci vogliono politiche attive vere nel campo infrastrutturale e in quello dei servizi in una nuova vision d’integrazione e pari opportunità tra le varie aree geografiche del Paese».
Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente che quest’anno è dedicata al tema della biodiversità.