«Questa mattina, alle ore 11.32, i trenta rintocchi della campana nel piccolo cimitero di San Giuliano di Puglia hanno ricordato alla memoria collettiva quel tragico evento di 16 anni fa, a seguito del quale ventisette bambini, insieme alla loro maestra e altre due persone, furono strappati alla vita.
Il crollo della scuola negò a quei bambini la possibilità di diventare adulti e da quel giorno l’anagrafe del Comune di San Giuliano di Puglia fu privata di un’intera generazione, la classe del ’96.
Oggi il tempo si è fermato. Inesorabilmente e crudelmente, ha affondato il dito in una piaga che non si è rimarginata e non si rimarginerà mai.
Una tragedia che avremmo voluto, con tutte le nostre forze, scongiurare e, men che mai, raccontare ai posteri. Invece, lo facciamo esprimendo il cordoglio mai lenito per gli “Angeli di San Giuliano” e le altre vittime del sisma e testimoniando la nostra vicinanza alle loro famiglie ma, prima di tutto, per un atto di responsabilità che non può, non deve prestare il fianco alla retorica, ma interrogare a fondo le nostre coscienze.
Come non ricordare, oggi e sempre, le parole pronunciate dalla signora Nunziatina Porrazzo, “mamma coraggio”, durante la cerimonia funebre: “Chiediamo che tutte le scuole siano sicure. Vogliamo che nessuna mamma, nessun papà pianga, come noi, i loro figli”.
Un appello che, negli anni, ha registrato un’ampia condivisione ed è servito a formare una consapevolezza diversa rispetto al problema della sicurezza nelle scuole.
Va detto, però, per una questione di onestà e serietà intellettuale, che l’appello di Nunziatina Porrazzo ha messo, e continua a mettere, a dura prova quanti, nei diversi livelli istituzionali, lo hanno raccolto e fatto proprio sul piano concettuale, ma non sono riusciti sempre a trasferirlo su quello fattuale.
La situazione dell’edilizia scolastica del Paese è drammaticamente nota.
Il Molise si allinea ai dati nazionali, anche se è il caso di rilevare – e non è fatto di poco conto – che la situazione risulta essere migliore rispetto a quella di altre regioni d’Italia.
Molto è stato fatto. In questi sedici anni, diversi edifici sono stati migliorati e adeguati, sono stati costruiti plessi e poli scolastici con criteri antisismici.
Ma molto resta ancora da fare, non dobbiamo fermarci, la nostra missione deve essere quella di non avere un attimo di tregua fin quando non saremo in grado garantire scuole sicure su tutto il territorio.
Dal 2003, i vari Governi che si sono succeduti alla guida del Paese hanno annunciato misure idonee per la sicurezza delle scuole, ma questo obiettivo programmatico non si è tradotto, fin qui, nella messa in campo di azioni e risorse coerenti a sostenere tali impegni.
Occorre un deciso cambio di passo. Gli esperti, da anni, ci ammoniscono sulla necessità di intervenire seriamente con un Piano straordinario di adeguamento o miglioramento sismico su tutto il patrimonio, pubblico e privato, del Paese, e fanno notare che, nel medio e lungo periodo, lo stesso avrebbe costi decisamente minori rispetto a quelli che occorrono per l’attuazione della ricostruzione post-sisma.
Ci vuole un impegno corale, una scelta politica che superi anche le anguste logiche di partito, per il raggiungimento di uno scopo che non ha né colori, né bandiere.
Devo dare atto che questo Consiglio regionale ha dato prova di grande maturità approvando all’unanimità, lo scorso 1° ottobre, un ordine del giorno che affronta a trecentosessanta gradi il tema della sicurezza nell’edilizia scolastica.
Un atto che, senza pretenziosità, si inserisce nell’alveo di quelle azioni politiche utili a non dimenticare, a onorare la memoria dei “Piccoli Angeli” di San Giuliano di Puglia, a fare in modo che il messaggio lanciato da “mamma coraggio” non resti inascoltato e sia sempre dirimente nel nostro agire politico».
La riflessione del presidente della Regione, Donato Toma, in occasione del 16esimo anniversario del sisma di San Giuliano di Puglia.