“La legalità è come un seme, se è stato piantato per tempo è in grado di germogliare e dare i suoi frutti. Proprio per questo è fondamentale lavorare su questo fronte fin dall’infanzia, affinché i bambini di oggi possano essere, domani, degli adulti consapevoli dei valori civili e rispettosi della democrazia”.
Nella Giornata nazionale della Legalità, la Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Leontina Lanciano, sottolinea la necessità di avvicinare le giovani generazioni al rispetto delle norme civiche e alla conoscenza dei principi sanciti dalla Costituzione e, nel caso specifico, delle Carte e delle Convenzioni sui Diritti dell’Infanzia.
“L’apprendimento delle regole sociali – rimarca Leontina Lanciano – inizia dall’età infantile, perciò è di primaria importanza cominciare a promuovere la cultura della legalità anche tra i bambini. Ritengo che questo sia un passaggio fondamentale nella costituzione di quella società senza prevaricazioni e criminalità che Borsellino e Falcone – insieme con tutti gli uomini e le donne che hanno consacrato la vita a tale principio – con il loro messaggio e il loro esempio di vita, contribuiscono tutt’ora a formare”.
Dunque, aggiunge l’organismo di garanzia, “anche ai più piccoli va trasmessa – per prima cosa – l’importanza del rispetto della dignità della persona, quindi di se stessi e degli altri. Perché dal rispetto dell’altro deriva anche l’osservanza delle regole e dei valori della convivenza civile. Altrettanto rilevante è far comprendere ai bambini che il rispetto delle regole non ha in sé il significato di una limitazione, ma ha un valore positivo. Quello di potere esprimere la propria libertà, e realizzare le proprie potenzialità, senza ledere quella degli altri: favorendo l’autonomia e la responsabilità e contribuendo attivamente alla creazione di un vivere comune sereno e pacifico”.
In questo percorso, conclude la Garante, “è centrale il ruolo della famiglia e della scuola, che sono territorio privilegiato di formazione per l’età infantile, ma anche le istituzioni e gli adulti tutti. A ciascuno, infatti, spetta il compito di fornire un modello educativo adeguato, che possa essere un esempio concreto e un punto di riferimento su cui ogni minore possa orientare il proprio futuro percorso di crescita