La Consigliera di Parità della Provincia di Campobasso Giuditta Lembo in occasione del 25 novembre: “Giornata contro la violenza sulle donne”, promuove un’azione di sensibilizzazione con l’esposizione di un banner lungo la facciata del palazzo della Provincia in via Roma condividendo l’iniziativa con la Presidenza della Provincia, il Consiglio provinciale e tutto il personale della Provincia nonché con l’Associazione ME TOO. Ci siamo uniti tutti e tutte in Provincia per dire insieme “NO” ad ogni forma di violenza, per dare un segnale forte, per combattere un crimine contro i diritti umani, per comunicare un impegno costante – afferma Giuditta Lembo – senza nessuna distinzione di genere, sesso, età, condizioni sociali e culturali, scelte, e appartenenze…Il 25 novembre – continua la Consigliera Lembo – vorrei ricordare soprattutto ai ragazzi della scuole, che è una data simbolo per ricordare il 25 novembre 1960 quando le sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, furono violentate e uccise da uomini dell’esercito durante la dittatura di Rafael Trujillo Questa importantissima ricorrenza è stata istituita dall’assemblea dell’Onu nel 1999. La data è stata scelta per ricordare il sacrificio di Patria, Minerva e Maria Teresa, tre sorelle che, a causa della loro militanza politica contro il regime del dittatore dominicano Rafael Leonida Trujillo, furono brutalmente trucidate nel 1960. Le sorelle Mirabal, fervide attiviste politiche della Repubblica Dominicana e sostenitrici del “Movimento 14 giugno”, mentre stavano andando in auto a far visita ai loro mariti (anch’essi incarcerati per la loro militanza politica), furono fermate dalla polizia, condotte in una piantagione di canna da zucchero e, dopo indicibili torture, gettate in un precipizio per simulare un incidente. L’opinione pubblica comprese subito che si trattò di un efferato assassinio. L’eco di tale tragedia si diffuse, però, solo dopo la morte del dittatore. E il sacrificio delle donne fu noto al mondo intero solo nel 1999, quando questa storia intrisa di violenza e di disuguaglianza di genere giunse sul tavolo dell’assemblea dell’Onu. Ancora oggi, a distanza di cinquantotto anni dall’assassinio delle sorelle Mirabal, a casa, a scuola, a lavoro, per strada, su internet, una donna su tre (secondo i dati forniti dall’Onu) subisce violenza fisica e psicologica. E’doveroso ricordare che tra le donne che hanno subito violenza (sessuale, fisica, psicologica) nel corso della storia, spiccano certamente personaggi di rilievo del panorama artistico, storico e culturale italiano. Basti citare Artemisia Gentileschi, straordinaria pittrice caravaggesca italiana del 1600, il cui processo fu il primo processo storico in Italia per stupro. Nella nostra storia donne come Artemisia, le sorelle Mirabal, e tutte le donne di ieri e di oggi maltrattate, violate e uccise sono state vittime dell’ignoranza, del pregiudizio, della prepotenza, del silenzio e della solitudine. Tutte queste cose insieme tolgono la dignità e a volta la vita. La strada per porre fine alla violenza contro le donne richiederà sforzi ancora più vigorosi, per contrastare una discriminazione bastata sul genere profondamente radicata, spesso derivante da norme sociali correlate. Per questo, nella giornata del 25 prossimo, vogliamo, attraverso un banner, consegnare un messaggio contro questi crimini ma anche un messaggio di vicinanza ai familiari delle vittime nonché di sensibilizzazione dei Diritti umani, che se nascono da un sentire comune, possono realmente portare ad una nuova presa di coscienza della dignità della persona. E questo è un traguardo auspicabile. Perché la storia deve insegnare. Solo in questo modo ci saranno i presupposti per cambiare. Se lo vogliamo veramente, se lo vogliamo tutti insieme.
Giornata contro la violenza sulle donne: azione di sensibilizzazione lungo la facciata del palazzo della Provincia
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