“Il presidente Roberti ci riprova: dopo che le sue prime dichiarazioni, apparse imbarazzanti, sono state bocciate dagli stessi molisani come inutili, oggi riscrive il comunicato, questa volta in bella copia. Purtroppo, però, l’intento resta lo stesso: proteggere chi a Roma, per mesi, gli ha consigliato di allinearsi ai diktat governativi e ministeriali sulla crisi della Gigafactory e continuando a confidare nelle frettolose ed inesatte veline provenienti dai partiti di centrodestra, rende solo ancor più chiara la sua difficoltà di agire autonomamente.
Come ho avuto più volte modo di dire anche in Consiglio regionale, dove le verità documentali non hanno potuto essere smentite, ma evidentemente si crede che basti cambiare i contesti per tramutare il falso in vero, il motivo del no alla Golden Power sull’operazione Stellantis è rappresentato dal profilo temporale perché il contratto di fusione risale al 18 dicembre 2019, quindi anteriore al decreto-legge n. 23 del 2020 che – durante il governo Conte 2 – ha esteso la normativa golden power alle operazioni intra-UE.
Al momento del ‘combination agreement’ infatti l’ambito di applicazione della disciplina golden power, che rinviava all’art. 4 del Regolamento UE 2019/452, si riferiva alle operazioni di acquisizione o di mutamento del controllo a favore di un soggetto extra-UE.
Nel 2020 la presidenza del consiglio si limitò ad accertare che l’operazione non rientrava nell’ambito di applicazione del golden power, aggiungendo che rimaneva impregiudicato l’obbligo di notifica, con riferimento a eventuali delibere, atti od operazioni che abbiano per effetto modifiche della titolarità, del controllo o della disponibilità degli attivi.
Proprio grazie alle modifiche introdotte dal governo Conte 2 con il dl n. 23 del 2020 le successive operazioni rientrarono nella applicazione della disciplina golden power e durante il governo Draghi furono esaminate due ulteriori notifiche che hanno coinvolto Stellantis, il cui esito è stato nell’aprile del 2021 e nel luglio del 2022 nel senso del non esercizio dei poteri speciali.
Ribadita ancora una volta la verità dei fatti, difficilmente smentibili, domani sarò a Roma, in piazza, dalla stessa parte dove siamo sempre stati sin dall’inizio di questa crisi: al fianco dei lavoratori. Accogliamo con favore anche chi, pur essendosi accorto solo di recente della gravità della situazione, ha finalmente deciso di unirsi a chi lotta per difendere il proprio futuro.”
ROBERTO GRAVINA – Consigliere regionale del M5S