Nonostante il divieto prospettato dal presidente Toma alla mia proposta, oggi in Italia sono attive 6.310 società a partecipazione pubblica che danno lavoro a circa 900mila addetti. Nulla vieta che una regione possa individuare le attività produttive strategiche per il raggiungimento di obiettivi di interesse pubblico che la stessa Regione è tenuta a tutelare. E la Regione Molise lo ha fatto: in più occasioni il Consiglio regionale ha individuato la filiera avicola come attività di interesse strategico.
Il presidente Toma non tiene conto della decisione del Consiglio, nonostante la Regione sia unica proprietaria della Gam, e invece di proporre un progetto regionale di rilancio prospetta rimedi che per i lavoratori sono solo palliativi. Lo sa Donato Toma, lo sanno i suoi collaboratori, lo sanno bene i sindacati che continuano a sussurrare al governatore che la via maestra è quella di seguire la mia proposta: adottare politiche attive del lavoro per una parte dei lavoratori e proseguire sulla strada che individui il privato per portare a compimento l’accordo di programma con il Ministero dello sviluppo economico per 40 milioni di euro facendo ripartire la filiera avicola anche prevedendo ancora una partecipazione regionale.
Dopo circa 8 anni di proposte non risolutive, mentre si sono rincorsi diversi contatti con imprenditori del settore in perfetta solitudine e segretezza, sarebbe il caso di non perdere altro tempo. Ci si deve assicurare da un lato la prosecuzione della Cassa integrazione garantendo la continuità produttiva, dall’altro si deve promuovere, contemporaneamente, non ipotetiche soluzioni nel segreto delle stanze della Giunta ma una gara pubblica per la ricerca di un partner che assicuri la continuità produttiva. Anche con una residua partecipazione della Regione Molise nell’assetto societario.
Il bando pubblico così impostato sarebbe un ottimo viatico per dimostrare anche al Governo nazionale che come Regione non siamo interessati solo agli ammortizzatori sociali ma siamo impegnati nella ricerca di soluzioni che diano prospettive di lavoro ai cittadini e sviluppo all’area centrale del Molise che ne ha davvero bisogno.
Michele Iorio