Fotovoltaico a terra/Coldiretti: non possiamo accettare che il Molise diventi terra di conquista

L’indiscriminato proliferare degli impianti fotovoltaici a terra rischia di compromettere per sempre la produttività dei terreni più fertili della regione con evidenti disastrose ricadute sulla produzione di cibo, l’esistenza stessa delle aziende agricole e zootecniche e più in generale rischia di determinare l’abbandono del territorio. Ne è convinta Coldiretti Molise che sull’argomento ha inviato una lettera al Presidente della Regione, Francesco Roberti, e per conoscenza all’intero Esecutivo regionale.

Nella missiva, a firma del Presidente regionale, Claudio Papa, e del Direttore regionale Aniello Ascolese, l’Organizzazione avverte che “ormai da mesi i nostri Soci, imprenditori agricoli, operanti in varie aree della regione, stanno ricevendo offerte di affitto/acquisto per terreni da rappresentanti di società che operano nel campo della produzione di energie rinnovabili. Così – affermano Papa ed Ascolese – dietro il miraggio di un cospicuo quanto effimero guadagno, gli imprenditori sono invitati ad abbandonare la produzione di cibo in nome di quella energetica, installando sui propri terreni impianti fotovoltaici a terra”.

Le proposte che vengono avanzate ai proprietari dei terreni, evidenzia inoltre Coldiretti, prevedono offerte economiche esorbitanti, tali da causare una vera e propria distorsione del mercato degli affitti e delle vendite; circostanza, questa, che sta causando danni indiretti a moltissime aziende che fra mille difficoltà continuano a produrre, spesso anche sotto i costi di produzione, cibo per l’intera collettività. “I terreni sui quali si vorrebbero installare tali impianti – scrive il Presidente Papa nella missiva – sono particolarmente vocati all’agricoltura di qualità, agevolata anche dalla presenza, come nella Piana di Venafro e nel Basso Molise, di moderni ed efficienti impianti di irrigazione ed opere di bonifica, realizzate grazie all’operato dei Consorzi operanti nella Piana di Venafro e nel Basso Molise. Investimenti finanziari – gli fa eco il Direttore Ascolese – volti a favorire lo sviluppo di una sempre più moderna agricoltura a vantaggio delle imprese e dell’occupazione delle aree interessate”.

Come più volte ribadito, Coldiretti non è, in linea di principio, contro la produzione e l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia, ma manifesta la convinta contrarietà alla diffusione indiscriminata ed incontrollata di tali impianti a terra, specie in una regione come la nostra a grandissima vocazione agricola. Oltre a ciò, non vanno dimenticati i danni che ne scaturirebbero anche dal punto di vista turistico, con una inevitabile perdita di appetibilità del patrimonio artistico e culturale dei territori interessati.

Per questo Coldiretti ha da subito suggerito l’utilizzo del fotovoltaico sui tetti delle strutture aziendali; una soluzione, chiesta anche con la petizione “Si alle fonti rinnovabili di energia senza il consumo di suolo agricolo” che, a livello nazionale, ha agevolato l’emanazione del “Bando Agrisolare”, uno strumento finanziario che supporta le aziende che vogliono rendersi il più possibile autonome dal punto di vista energetico senza sacrificare suolo coltivabile. 

“La contrarietà ad impianti fotovoltaici a terra su terreni agricoli produttivi – sottolinea Ascolese – è stata peraltro espressa chiaramente anche da numerosissimi Comuni della regione che, sposando la posizione di Coldiretti in difesa del territorio, hanno approvato specifiche delibere di Consiglio o di Giunta contro il diffondersi indiscriminato di tali impianti sul proprio territorio”.

La Regione, da parte sua, ha individuato, con la Deliberazione di Giunta Regionale n.187 del 22.06.2022, le aree ed i siti non idonei all’installazione di tali impianti, interdicendoli nelle “Aree agricole destinate alle produzione D.O.C.G. e D.O.C., D.O.P. e I.G.P. ma anche sui terreni agricoli irrigati con impianti realizzati grazie a finanziamento pubblico”. A questa Deliberazione ne è però seguita una successiva, la n. 158 del 21.04.2023, che sembrerebbe contraddire il dettato della prima, annullandone di fatto gli effetti. Questo perchè nella stessa mancano i riferimenti alla individuazione di criteri alternativi di scelta, individuabili nelle aree a destinazione industriale, artigianale e di servizi. Il provvedimento, poi, è privo di qualsiasi elemento di analisi territoriale e urbanistica di confronto, giungendosi al paradosso che il 100% delle aree agricole possa essere subordinato all’avvio di iniziative energetiche, finendo così per sovvertire completamente ogni opportunità di sviluppo della vocazione produttiva e paesaggistica del territorio, destrutturando anche il sistema turistico e della ristorazione, naturalmente collegato al territorio.

“La difesa dei terreni coltivabili dall’aggressione del fotovoltaico – prosegue Papa nella missiva – appare oggi ancor più coerente a seguito dell’approvazione, da parte del Parlamento, della legge che vieta in Italia di produrre e commercializzare cibi a base cellulare per uso alimentare o per i mangimi animali; una norma fortemente voluta da Coldiretti che per la sua presentazione e successiva approvazione ha promosso una raccolta firme, sostenuta oltre che dalla Regione anche da numerosi Comuni della regione che hanno approvato Delibere di Consiglio e di Giunta per opporsi al cibo in provetta. La stessa Europa – rileva il Presidente – a seguito del conflitto tra Russia ed Ucraina ha invitato gli Stati membri ad aumentare i terreni in produzione al fine di soddisfare l’approvvigionamento di cibo per tutti i cittadini, in linea con la necessità di garantire una effettiva ‘sovranità alimentare’”.

Coldiretti chiede pertanto di conoscere quale sia la strategia della Regione, relativamente alla problematica denunciata, dipendendo da essa le scelte produttive aziendali che, in agricoltura, sottendono a programmi pluriennali che devono poter contare su stabilità e certezze.

Auspicando un “chiaro pronunciamento da parte dell’Esecutivo nell’individuare puntualmente quali siano i luoghi destinati ad ospitare impianti energetici, eolico e fotovoltaico, escludendo i terreni agricoli produttivi”, il Presidente Papa afferma infine che “Non possiamo accettare che il nostro Molise, una terra che nulla avrebbe da invidiare ad altre regioni, divenga una sorta di terra di conquista dalla quale, per costruirsi un futuro i giovani debbano solo andar via, cosa che è, purtroppo, drammaticamente evidente”.

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