Egr. Assessore ,
Le scriviamo in prospettiva del summit prossimo con le società di Ferrovie Italiane sui problemi della rete ferroviaria molisana per farLe conoscere che cosa desidereremmo Lei tra l’altro trattasse, nel pieno rispetto del suo ruolo, perché conosciamo il suo “piglio” e quindi pensiamo che le porrà con forza.
Il popolo molisano “è lento all’ira” ma di recente finalmente abbiamo registrato un mobilitazione larga per il caso della chiusura della biglietteria d’Isernia e per il piano neve, altisonante e ridotto ad una semplice riduzione della corse. A proposito del piano neve chiediamo ; è stato proposto e approvato dalla Regione committente ? Il piano neve è di fatto una variazione di orari e FS ricorda che in termini di legge ha l’obbligo di consultare le associazioni degli utenti, inadempienza di svariati anni ?Certo non ci snerviamo per questi ed altri comportamenti sostanzialmente arroganti di FS ma siccome la nostra missione non è contrastare FS, invieremo questa lettera alla Direzione per conoscenza, se questa volesse riaprire un confronto serio, non solo per prendere un caffè ma per risolvere qualche problema, ognuno nel suo ruolo, saremmo disponibili.
Ancora una volta FS (per comprendere tutte le società in cui è, articolata nelle diverse competenze e tutte implicate) fa la cresta sui non pochi milioni di euro che riceve dalla Regione Molise per l’esercizio delle ferrovie molisane, dimenticando che la sua missione non è realizzare utili ma rendere un buon servizio. Perché, veda assessore, non è problema solo didisagi che sono pesanti, ma di servizi che il cittadino paga con le tasse e poi con costi aggiuntivi. Chiudere la biglietteria significa avere un servizio ridotto reso dai sempre benemeriti bar di stazione, scialuppe per il povero viaggiatore, ma che possono rendere un servizio limitato, per cui per i biglietti dei treni a lunga percorrenza , per usufruire di sconti a cui si ha diritto, reclami ed altro bisogna recarsi alla Biglietteria di Campobasso o presso un agenzia viaggi che, come è legittimo, applica sovrapprezzi . Questo è solo un esempio dei disagi ma anche di costi aggiuntivi per i cittadini che il provvedimento di FS provoca.
Disagio e danno economico innanzitutto per i soggetti deboli che fanno i conti con i redditi limitati. Quindi la chiusura della biglietteria provoca disagio, fa la cresta sul compenso da contratto, scarica parte dei costi d’esercizio direttamente sui cittadini.
Veda assessore, noi ci arrabbiamo, non solo con FS, quando pur nel giusto processo di automazione dei servizi si considera solo il trascorrere del tempo per motivare le trasformazioni. Per esempio “le macchinette sostituiscono il servizio, per cui, passati tot anni, si suppone che i cittadini che accedono ai servizi automatici siano sempre di più e allora è lecito eliminare o ridurre i servizi tradizionali, ignorando che ancora oggi quasi la metà dei cittadini italiani non accede al web; basterebbe osservare, recandosi agli sportelli delle banche, quanti cittadini il 1° del mese vanno allo sportello per riscuotere la pensione pagando un bel sovrapprezzo; e allora a quando un grande piano di alfabetizzazione all’uso di internet e dei mezzi meccanici ?
Veniamo al piano neve. Diversi anni addietro una potente motrice munita di rostri spazzaneve precedeva i treni che non venivano soppressi, ma FS con i suoi provvedimenti di “razionalizzazione” le ha dismesse; ma era opportuno preziose com’erano per le tante zone interne, collinari, montuose, del nostro paese lungo e largo? Più di recente un automotrice 663, munita di rostri, percorreva continuamente la linea tenendo libero il binario. Ora il viaggiatore deve arrangiarsi. Veda Assessore, quando sentiamo FS parlare di razionalizzazioni ci viene il prurito perché si tratta solo di dismissioni e tagli. La neve c’era anche negli anni passati ma i treni camminavano, si accendeva il fuoco vicino agli scambi, la linea ferroviaria era presidiata, ora le stazioni sono dismesse, gli impianti e le stazioni di scambio sulla nostra linea unica sono state disattivate e ridotte, non ci abbandoniamo alle nostalgie, ma quello che è stato eliminato da cosa è stato sostituito, quale sistema, quale innovazione è stata introdotta che garantisce lo stesso funzionamento ?.
Su questo abbiamo qualcosa da dire ed era il motivo originario per il quale le avremmo scritto anche prima degli ultimi eventi.
In premessa e in breve sollecitiamo l’avvio immediato del piano d’intervento per il programma di elettrificazione della linea Roccaravindola – Isernia. E’ l’avvio dell’ammodernamento della ferrovia
per cui ci siano impegnati da anni, sono soldi che vanno spesi subito e bene, per il progetto, per l’economia del Molise, per il lavoro, non si può tenerli fermi anche svalutandoli per effetto dell’andamento economico finanziario del Paese.
Lo diciamo in apertura e con forza ricordando anche che siamo stati tra i primi ad impegnarci e continuare a batterci negli anni per il recupero della ferrovi molisan, non per vanagloria ma per evitare che qualche pierino, qualche operaio e profeta dell’ultima ora scopra l’acqua calda e ci venga a dire cosa fare, lo sappiamo, il processo è avviato, ora si tratta di dare una mano, ognuno nel suo ruolo, per nuovi impegni , per portarlo avanti.
Detto questo, Assessore, noi, e pensiamo ovviamente anche Lei, dobbiamo occuparci del “QUI ed ORA”. Lei giustamente in diverse occasioni ha detto due cose fondamentali; il processo di rinnovamento della ferrovia molisana non sarà rapidissimo ma occorre avviarlo subito; la nuova linea richiederà l’impiego di treni con altre caratteristiche pertanto non è opportuno spendere per convogli, quelli della linea “minuetto” ,non ottenibili rapidamente per i tempi di lavorazione, che poi non sarebbero utilizzabili sulla nuova ferrovia. Questo significa una fase transitoria in cui dovremo ancora utilizzare in gran parte le nostre vecchie motrice 663 che , alle giuste condizioni, rumorose e sferraglianti ancora possono fare il loro lavoro.
Queste considerazioni giuste ci portano a rinnovare due nostre proposte.
Innanzitutto il problema della manutenzione. Da tempo a Campobasso è stata chiusa l’officina, oggi le nostre 663 vengono condotte all’officina di Benevento , che deve manutenere il suo parco macchine e serve una linea di movimento oramai principale. Questa “ razionalizzazione “ significa che il convoglio sta fuori del nostro sistema per almeno due giorni e spesso per troppo carico di lavoro viene rimandato in Molise senza intervento. Questa è una procedura che aumenta il disservizio; le nostre vecchie 663, senza manutenzione , o con il guasto non riparto, danno un contributo notevole ai blocchi per strada, rallentamenti delle corse, stato del servizio scadente. Noi chiediamo da tempo la riapertura officina o almeno di un punto di manutenzione a Campobasso almeno per i piccoli guasti, per ripararli subito e non bloccare i treni.
Altro problema e proposta è riportare nel Molise il DCO ( Direzione Centrale Operativa) che è il sistema di governo del traffico vitale per una linea a binario unico dove il controllo e l’intervento, la gestione degli incroci è essenziale. Il servizio è stato oggetto di “razionalizzazione”, cioè è stato sottratto al Molise , traferito prima a Bari, poi a Napoli, incorporato in quello di questi grandi centri ferroviari con il risultato che conosciamo, trenii fermi per ore nelle nostre stazioni in attesa dello scambio, accumulo di ritardi, frustrazione dei viaggiatori, discredito del servizio.
Noi proponiamo da anni questi interventi con FS che non sente, snobba, chiusa nel suo integralismo che fa invidia all’ISIS per cui quel che ha fatto non si discute mai.
E’ una battaglia difficile Assessore, non per difficoltà a fare questi interventi ma per supponenza e presunzione di FS che ritiene indiscutibili i suoi interventi anche quando “I FATTI”, negli anni, dimostrano che non funzionano. Non si faccia convincere da dichiarazioni “di maggiore attenzione alla ferrovia molisana; lo dicono da molti anni ma le cose restano eguali: evidentemente è un problema strutturale , Il DCO di Napoli non ce la fa, ci basiamo sui fatti non è una “opinione”. Il ritorno del DCO in Molise è un problema di prospettiva, senza questa struttura i problemi non si risolveranno nemmeno con la completa elettrificazione né con i treni nuovi; in mancanza, sulla linea a binario unico non rimarrebbe che realizzare il raddoppio della linea.
FS si lamenta dei pochi passeggeri del Molise ma sembra ignorare una legge fondamentale di ogni sistema di trasporto; il viaggiatore sceglie il mezzo più conveniente, non solo per il costo, ma per tempi, comodità, puntualità, efficienza , ecc.
Se FS continua con la sua politica di abbandono, di ricerca del guadagno senza capacità di proposta , novità accattivanti, di buon servizio le ferrovie vanno verso un declino irreversibile. A Fs può non importare nulla, forse fa comodo visto l’obbligo di tenerlo attivo, per noi sarebbe un lutto, una infrastruttura importante che andrebbe persa , un impoverimento per il Molise.
Assessore, noi cittadini, con estrema convinzione le affidiamo questo mandato, le auguriamo un confronto produttivo che serva alla nostra collettività.
Forum Trasporto Pubblico Locale
( Associazioni del Direttivo del Forum ADICONSUM, ADOC,CONFCONSUMATORI, FEDERCONSUMATOIRI, MOVIMENTO CONSUMATORI)