Fondi europei e nuovo ciclo di programmazione, i toni trionfalistici dei parlamentari molisani non corrispondono alla realtà dei fatti

Una delle novità del centrodestra molisano è la prassi dei parlamentari, Costanzo Della Porta ed Elisabetta Lancellotta, di dare comunicazione su questioni nazionali di programmazione comunitaria a ricaduta locale. Credo succeda in assenza di politica regionale, ma voglio sperare sarà recuperato dall’esercizio della delega da parte del nuovo assessore regionale. Che poi è Michele Iorio: non proprio un novellino su questi temi. Ed è opportuno, perché altrimenti si trasformano in notizie positive questioni che di positivo hanno solo alcuni elementi. Ma soprattutto si commettono errori grossolani, sottacendo completamente le negatività.

A cosa mi riferisco? Alle ultime dichiarazioni dei due parlamentari molisani del centrodestra sull’FSC – Fondo Sviluppo e Coesione. Ebbene, i nostri, nei loro annunci roboanti, avrebbero dovuto evidenziare anche le seguenti criticità per la nostra regione. Ma andiamo con ordine.

Per prima cosa l’FSC questa volta può essere usato come cofinanziamento dei fondi strutturali solo al 50% e non al 100% come per la precedente programmazione. Sono 18 milioni di euro per il Molise. Un’altra quota, di 18 milioni (pari al 50% del cofinanziamento obbligatorio della quota Italia, ripartita 70% tra Stato e 30%  Regione), va trovato sul Bilancio regionale.

Ma come si fa se il Bilancio regionale non prevede questa ulteriore somma da appostare fra le ‘uscite’, in disavanzo?

Anzi, una delle ipotesi che pare il Ministero dell’Economia e delle Finanze abbia ipotizzato alla Regione per coprire il disavanzo è proprio l’uso dell’FSC dall’anno prossimo. Un cane che si morde la coda! Resta il fatto che i soldi regionali del cofinanziamento non ci sono e così i Fondi Europei, circa 1 miliardo di euro, non possono essere spesi.

Seconda questione. Gli esponenti del centrodestra parlano di ‘esclusiva spesa per investimenti’, ma iparlamentari molisani dovrebbero sapere quanto spiegato al punto precedente, cioè che è sub iudice l’ipotesi che l’FSC venga impiegato per il debito e non per gli investimenti. D’altronde se il Mef non autorizza questo passaggio, non si sa nemmeno come il Molise possa approvare il Bilancio.

Terza questione. Il riparto nazionale FSC arriva con enorme ritardo rispetto agli altri cicli di programmazione. Un grave danno per i territori senza fondi di investimento come il nostro.

Inoltre il POC Molise – Programma Operativo Complementare (cioè un programma aggiunto) manca ancora e non si sa quando e come arriverà. Sono 73,5 milioni per il Molise. E sono soldi che dovrebbero servire a fare tutte le iniziative che oggi il FESR -Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – non consente, a partire dal turismo e la cultura.

Si dovrebbero informare gli assessori regionali Iorio e Micone e sollecitare anche su qualcuno dei progetti non completati o non spendibili del ciclo precedente 2014/2020. Su questo, l’attenzione di Marone dovrebbe essere massima!

Insomma, questa nuova programmazione per il Molise in sofferenza è piena di incognite e di ritardi. Speriamo si sappiano colmare bene e subito.

Perciò i toni trionfalistici dei nostri parlamentari non sono certo quelli rispondenti alle necessità del Molise e alla realtà dei fatti. Mi auguro sia solo un fatto di pubblicità ‘pro domo’ e che siano edotti e consapevoli delle reali difficoltà e che, soprattutto, si stiano imponendo con il Governo nazionale per affrontarle e risolverle.

Alla nostra regione non servono certo duplicati dei comunicati stampa dei ministeri, ma consapevolezza, capacità e voglia di lottare per il nostro territorio abbandonato.

Micaela Fanelli

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