L’attenzione del Governo nazionale alle regioni del Sud sta trovando concretezza attraverso una strutturale programmazione di risorse come mai accaduto in passato. L’obiettivo è insomma quello di coniugare sviluppo nazionale e coesione territoriale.
Nel dettaglio, per prima cosa, c’è la quota di aiuti finanziari previsti nell’ambito del Recovery plan, pari a circa 65 miliardi di euro. Di questi, almeno il 34% dovrà essere destinato al Sud, anche se dovrà prevalere l’analisi dei fabbisogni di investimento che, in alcuni settori, ad esempio quello delle infrastrutture, fa salire la percentuale.
Oltre a questo, tuttavia, dal negoziato europeo l’Italia ha ottenuto una quota di risorse per la coesione senza precedenti. Sulla base delle stime di riparto e dopo l’interlocuzione con la Commissione europea, arriveranno in totale circa 43 miliardi di fondi strutturali europei per il ciclo 2021-2027, a cui vanno aggiunti il cofinanziamento regionale e nazionale che, seguendo i dati del ciclo precedente, può attivare una quota di risorse per programmi operativi di circa 80 miliardi.
Di questi, secondo il riparto attuale, circa 52 saranno destinati al Mezzogiorno. In pratica l’insieme delle risorse aggiuntive rispetto a quelle ordinarie dello Stato raggiunge quote mai realizzate.
Al Mezzogiorno, inoltre, è destinato l’80% del Fondo Sviluppo e Coesione, oltre 73,5 miliardi. Complessivamente, quindi, la ‘spesa aggiuntiva’ attivabile al Sud raggiungerebbe circa 140 miliardi di euro, oltre l’1 per cento del Pil nazionale in media annua.
Abbiamo una possibilità unica di rilancio: ora, infatti, ci sono sia le risorse sia gli strumenti necessari a rendere la coesione territoriale non più un obiettivo, ma un mezzo per portare allo sviluppo di tutte le aree del Paese.
Questa la nota del deputato molisano del Movimento 5 Stelle Antonio Federico.