Il Parco dell’olivo di Venafro sarà finanziato con 50.000 euro all’anno per il triennio 2022-24. Con un sub emendamento al Bilancio di previsione pluriennale, infatti, la maggioranza ha ripreso la nostra proposta che aveva invece bocciato nella Legge di stabilità. Poco ci interessano questi giochetti per non attribuirci il risultato: ciò che conta è che, di fatto, è stato concesso il finanziamento al Parco dedicato all’olivo, l’unico in tutto il Mediterraneo. Da sempre il M5S ritiene che tutelare la ricchezza olivicola sia fondamentale per il comparto agricolo molisano. È per questa ragione che abbiamo stimolato in Aula un provvedimento che finanzi stabilmente il Parco di Venafro.
Così, dopo innumerevoli proposte e atti depositati, la maggioranza ha finalmente recepito le nostre richieste e appostato nel bilancio di previsione pluriennale 150.000 euro per i prossimi tre anni. Basterà? Diciamo che è solo un buon inizio, ma in futuro si dovrà fare di più, anche in virtù del fatto che il Parco dell’olivo di Venafro è inserito dal Ministero delle Politiche agricole e forestali nel ‘Registro nazionale dei Paesaggi rurali e storici’.
Un’altra notizia arriva dal Bilancio di previsione: è stato approvato un nostro ordine del giorno, a prima firma della collega Patrizia Manzo, che prevede lo stanziamento di 100.000 euro in più per le attività ordinarie dei Consorzi di Bonifica. Un impegno economico che darà respiro alle iniziative svolte da questi enti, anche in considerazione della difficile situazione finanziaria in cui versano i consorzi di Termoli e Larino, dove i debiti hanno superato ormai i 19 milioni di euro.
Circostanza che manda in tilt la capacità dei Consorzi di erogare servizi fondamentali a tutti i consorziati. Ma anche in questo ambito va fatto uno sforzo ulteriore. Ho chiesto infatti al Presidente Toma di sostituire con la massima celerità il Commissario dimissionario, che non ha portato a termine l’attesa fusione dei Consorzi basso molisani. In risposta, il Presidente si è impegnato di convocare un’apposita riunione di Giunta per colmare questa grave lacuna. In sintesi, delle due l’una: o si prevede la fusione tra i consorzi Larino – Termoli, oppure si modifica la legge numero 1 del 2018. Attendere significa solo prolungare l’agonia.