Uno dei miei primi atti da deputato della Repubblica è stato un accesso agli atti per visionare i verbali dei tavoli tecnici in programma nell’ultimo anno e mezzo a Roma con i ministeri della Salute e dell’Economia. Ne viene fuori un quadro sconcertante per la Sanità molisana.
Chiunque sarà il nuovo Commissario dovrà dare risposte su tre aspetti non ancora chiariti:
1) come gestire il contenzioso e l’extrabudget con i privati accreditati con la Regione (Fondazione Giovanni Paolo II e Neuromed);
2) quale la vision in merito alla fusione Cardarelli-Fondazione;
3) come gestire il rapporto con Neuromed in virtù delle convenzioni con la Neurochirurgia che creano problemi con la rete delle emergenze.
Su questi temi dovrà pronunciarsi anche il governatore Donato Toma, a prescindere se sarà o no il Commissario della Sanità. Io, infatti, ancora non conosco le decisioni del Consiglio dei Ministri in merito al commissariamento, ma so con certezza che sto avendo una continua interlocuzione con il ministro della Salute Giulia Grillo e con tutto il suo staff. Questo perché il Molise viene da un commissariamento che dura da quasi 10 anni e che ha questioni ancora aperte come il rapporto con i privati convenzionati. Purtroppo da un punto di vista politico i riferimenti restano sempre gli stessi cioè il gruppo di Aldo Patriciello che sosteneva la vecchia maggioranza di centrosinistra adesso sostiene la maggioranza di centrodestra. Il rapporto pubblico-privato in sanità, quindi, resta da controllare oggi come ieri.
Dai verbali, in effetti, affiorano le perplessità del governo nazionale difronte al Piano Frattura e alla sua sudditanza al privato, perplessità che riguardano tutti i pilastri della riforma.
Ad esempio ad aprile 2017, al Tavolo arriva il protocollo d’intesa Cardarelli-Fondazione Giovanni Paolo II, ma per i commissari “manca un chiaro riferimento normativo rispetto al personale e una suddivisione di competenze e mansioni e quindi di responsabilità tra le due strutture”. Sono criticità che si riflettevano e si riflettono ancora oggi sulla rete dell’emergenze. Di lì a poco, infatti, arriveranno la chiusura della Neurochirurgia al Cardarelli e la convenzione col Neuromed che crea problemi sulla rete dell’emergenza della stessa Neurochirurgia.
Il Tavolo, poi, prende atto della transazione con Neuromed, Fondazione Giovanni Paolo II e Cattolica per circa 70 milioni di euro con chiusura del contenzioso annesso, ma per Neuromed contesta il ricorso al famoso extrabudget con cui la Regione a fine anno paga fino al 40% in più al privato convenzionato rispetto a quanto pattuito. Un problema che dovrà affrontare anche il nuovo Commissario.
Ancora. Il Tavolo tecnico di luglio rilancia il tema dei 20 milioni di euro di extrabudget dati a Fondazione e Neuromed e bacchetta Frattura in quanto in Molise mancano accordi di confine per garantire prestazioni rese in mobilità attiva dai due privati. Inoltre risultano extrabdget anche per altri due erogatori privati convenzionati con Asrem e quindi bisogna verificare l’appropriatezza delle prestazioni erogate, altra questione che resta ancora aperta.
A novembre la struttura commissariale bacchetta ancora il Molise: i privati hanno riattivato contenziosi pur mantenendo un extrabudget pari al 40% del contratto, terza questione ancora aperta. A proposito del contenzioso da 46 milioni di eurocon Neuromed, il Tavolo specifica che non ha ricevuto “documenti adeguati a verificarne l’appropriatezza” scaricando sulla struttura commissariale la responsabilità della veridicità di quelle somme.
Marzo 2018, la struttura segnala i 9 milioni di extrabudget per Neuromed che aumentano il costo del contratto del 32% e certifica lo stato comatoso della Sanità regionale specificando che il bilancio sanitario molisano è garantito solo dal contributo di solidarietà interregionale che finisce proprio nel 2017. Da quest’anno come si andrà avanti? Altra domanda a cui dovrà rispondere il Commissario.
Ma dalle carte, ad esempio, emerge anche che la partita sul progetto di integrazione Cardarelli-Fondazione resta aperta. A marzo il Tavolo addirittura chiede che il protocollo venga rivisto.
I verbali, inoltre, mostrano come tante battaglie del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale siano finite sul tavolo di Roma. Una è quella sull’Ota (Organismo tecnicamente accreditante) chiamato a decidere sulle strutture da accreditare ma che aveva al suo interno due nomi di emanazione di Fondazione e Neuromed in palese conflitto d’interessi. Oppure la vicenda dei 60 posti letto alla Fondazione Pavone di Salcito che si occupa di riabilitazione extraospedaliera e che fa parte della galassia Neuromed. La struttura commissariale dice che si tratta di autorizzazioni che spettano ad Asrem e non al Commissario.
Perplessità dalla struttura sull’ampliamento del Neuromed. Il Tavolo tecnico chiede chiarimenti sull’autorizzazione che il Comune di Pozzilli deve rilasciare per ampliare la struttura e impone che nella nuova ala non si garantiscano prestazioni sottoposte a contratto con la Regione, in pratica impedisce che Neuromed alzi il budget del contratto con prestazioni aggiuntive.
Questi aspetti sono sconosciuti ai molisani. Ma oggi comincia un’operazione verità che continuerà nei prossimi giorni. Il ministero della Salute aprirà una pagina web che permetterà di leggere tutti i verbali del tavolo tecnico. Una cosa è certa: a Roma la musica è cambiata. L’interlocuzione con il Ministro Grillo è diretto e abbiamo possibilità di riportare ora per ora ciò che non fa al bene del Molise. Non vogliamo demonizzare il privato ma non possiamo organizzare la rete ospedaliera svilendo il pubblico. Non esiste.
Antonio Federico – portavoce M5S alla Camera dei Deputati