Dopo la straordinaria esperienza delle primarie del 22 e 23 febbraio scorso il percorso politico di Fratelli d’Italia non si ferma. Sabato 8 e domenica 9 marzo, infatti, nella storica location di Fiuggi, si celebrerà il I Congresso Nazionale del Movimento.Occasione unica di ratifica delle consultazioni primarie e, soprattutto, di confronto per determinare la linea politica del movimento. Saranno presenti i dirigenti nazionali e regionali del partito, tutti i delegati democraticamente eletti nei gazebo e amici e simpatizzanti che daranno il proprio prezioso contributo di idee e valori.
” Finalmente ci siamo sabato e domenica celebreremo in un luogo simbolo della nostra storia politica, – dichiara il portavoce regionale Filoteo Di Sandro- Fiuggi, il primo Congresso Nazionale di Fratelli d’Italia – AN: dopo anni di accettazione passiva di scelte calate dall’alto, la voce torna ad un’assemblea congressuale.Sarà un momento unico di confronto nel quale oltre 3000 delegati giunti da tutto il Paese daranno il via alla nuova storia di Fratelli d’Italia – AN. Fatti, non parole, quelli di un movimento nato solo un anno fa ma che sta cercando di dare una svolta al modo di concepire la politica del centrodestra.Primarie a tutti i livelli, Basta Nominati, Ricostruiamo tutto sono solo alcuni dei nostri slogan che si tingono di contenuti reali nelle esperienze che giorno dopo giorno portiamo sul territorio. Le tematiche che discuteremo saranno molteplici: dal difficile rapporto con l’UE e con il sistema burocratico a trazione tedesca, al tema della regolamentazione dell’immigrazione clandestina; dalla riforma delle legge elettorale al più ampio tema della modifica al nostro impianto costituzionale. Ne abbiamo fatto oggetto di consultazione con le primarie delle idee, adesso è il momento di mettere in pratica le indicazioni di iscritti, amici e simpatizzanti.”In nome del popolo sovrano” saremo a Fiuggi e da li riprenderà il nostro cammino per una politica seria, onesta in grado di dare risposte concrete alle tante, troppe, richieste inascoltate di una società civile sofferente.