Le società Fiat Chrysler Automobiles (Fca) e Group PSA, proprietario dei marchi Peugeot e Citroen, hanno raggiunto un accordo per una fusione che potrebbe portare alla creazione di un nuovo grande gruppo industriale, in grado di piazzarsi tra il terzo e il quarto posto nella classifica globale dei costruttori di auto.
Una notizia importante per il settore automobilistico italiano sul quale, come sottolineato dai sindacati, è però necessario mantenere alta la guardia, per le ricadute, ancora poco chiare, che potrebbero aversi sugli stabilimenti – Termoli in primis – e sull’occupazione.
Sulla questione, le associazioni nazionali di categoria hanno già sollecitato il Governo sulla esigenza di vigilare affinché non vi sia nocumento per gli occupati degli stabilimenti Fiat italiani. Appello da condividere e rilanciare al nuovo gruppo automobilistico, al Governo e ai sindacati, per un impegno specifico perché Termoli entri a pieno titolo all’interno delle nuove dinamiche conseguenti alla fusione.
Una richiesta formalizzata in una specifica mozione, firmata insieme ai colleghi consiglieri Facciolla, Iorio, Greco, Fontana, Manzo, De Chirico, Nola, Primiani, Calenda e Aida Romagnuolo e che speriamo incontrerà il favore dell’intero consiglio, attraverso la quale assicurare che le nuove produzioni, più ambientali e tecnologiche, siano realizzate anche sulla costa molisana.
Mozione che nasce da una specifica richiesta dei sindacati di categoria, incontrati dal Gruppo consiliare del Partito Democratico e uditi nella II Commissione del Consiglio Regionale, dove fu formalizzata la richiesta di una discussione specifica in Aula, per sostenere le ragioni dello sviluppo e l’occupazione dello stabilimento di Termoli.
Con questo atto, dunque, chiediamo al governo regionale di vigilare su tutto ciò. Di essere proattivo laddove la centralità dell’impianto termolese può essere sostenuta attraverso l’abbattimento dei costi per le nuove produzioni, favorendo in questo modo gli investimenti da parte della nuova società automobilistica. Come? Noi avanziamo la proposta di far rientrare l’area dello stabilimento Fiat all’interno della costituenda Zona Economica Speciale, nello specifico nella quota del 30% che la Regione si è riservata per attrarre nuovi investimenti.
Così facendo, FCA risparmierebbe fino a 50 milioni di euro sugli investimenti in macchinari, da operare in credito d’imposta.
Solo un piccolissimo segnale rispetto alle imponenti strategie industriali che stanno per essere decise in una visione e dinamica mondiale. Ma per il nuovo gruppo automobilistico sarebbe certamente un’indicazione importante, che certificherebbe tutto il nostro interesse nel determinare il futuro della nostra Regione. D’altra parte, Il lavoro congiunto di FCA e Peugeot sulla produzione di furgoni è già testato in Italia nella vicina Val di Sangro. Ci piacerebbe se anche in Molise, a Termoli, sapessimo generare una esperienza di lavoro comune e positiva, incentrata sulle automobili elettriche, che rappresentano il futuro della mobilità sostenibile.
Su questi temi vogliamo, dunque, sollecitare il Presidente Toma, al quale da tempo si sono rivolti anche i sindacati di categoria, finora inascoltati dal Governo regionale.
Ora è il momento di tenere alta la guardia e di fare fronte comune. Il futuro dell’automobile e della Fiat di Termoli è già qui…non restiamo spettatori passivi.
Micaela Fanelli