Fanelli: parteciperò al Molise Pride, mi dolgo per il mancato patrocinio della Regione

Anche quest’anno, parteciperò al Molise Pride, in programma a Campobasso sabato prossimo. 

E con ancora più convinzione, in qualità di consigliere regionale del Partito Democratico, sosterrò l’appello universale per il riconoscimento dei diritti LGBT, al fianco di coloro che sognano e ogni giorno si battono per una società fondata sul rispetto e non sulla diversità di razza, religione, orientamento sessuale. 

E mi dolgo per il mancato patrocinio della Regione Molise, per la seconda volta, nonostante l’innegabile successo del Pride dello scorso anno, quando oltre 5000 persone spezzarono, per la prima volta nella storia del Molise, il giogo dell’ipocrisia e dell’indifferenza sotto il quale molti, troppi vorrebbero continuare a farci vivere. 

Nello scorso mese aprile, in sede di approvazione di bilancio regionale, come Gruppo Consiliare, insieme alla collega dei 5 Stelle Patrizia Manzo, tentammo di riservare ai generi LGBT un posto nella Commissione regionale per le Pari opportunità, ma la nostra proposta di civiltà fu mortificata dalla maggioranza di centrodestra. Un segnale chiaro e retrogrado, che si dissolverà sabato prossimo grazie a tutti coloro che non si sentono di essere rappresentati da una classe politica che vive ancora con lo sguardo rivolto al passato. 

Per questo concordo con la decisione della nuova amministrazione comunale di Campobasso che, sulla scia di quella guidata dal Pd, anche quest’anno ha concesso senza esitare il patrocinio gratuito alla manifestazione. E a chi dice che esistono cose più serie sulle quali impegnarsi, rispondo che, al pari del lavoro, dello sviluppo, della sanità, la lotta in difesa dei diritti di parità è un dovere morale e civico irrinunciabile. Soprattutto in un momento storico nel quale sono tornati tristemente d’attualità la discriminazione, il razzismo, le disparità di genere. 

Ma, nonostante tutti i tentativi di riportare indietro le lancette della storia e delle conquiste sociali, nonostante le minacce rivolte agli organizzatori e alla Presidente Luce Visco (ai quali va tutto il mio sostegno e la mia vicinanza), il Molise ci sarà e sabato farà sentire la propria voce per i diritti LGBT in questa regione. Senza arretrare di un passo, senza farsi intimorire, senza trasformarla in una guerra politica o sociale, per sentirci tutti parte di una comunità costruita sulla coesione e non sui respingimenti, sulla libertà e non sull’odio, sul rispetto e non sul pregiudizio.
Micaela Fanelli

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