Fanelli/A Roberti chiediamo di voltare pagina sul metodo e sottoscrivere un patto per il lavoro, lo sviluppo e l’ambiente

XIII Legislatura: ascolto e confronto con il Consiglio regionale, il partenariato e il territorio. A Roberti chiediamo di voltare pagina sul metodo e sottoscrivere un patto per il lavoro, lo sviluppo e l’ambiente

A poche ore che ci separano dalla proclamazione del nuovo Presidente della Regione Molise, faccio gli auguri di buon lavoro a Francesco Roberti nella speranza che il nuovo governatore, sin dal suo insediamento, sia in grado di cambiare quel metodo inappropriato che tanto ha contraddistinto la XII Legislatura. Mi auguro infatti che, questi anni che ci attendono, non solo possano essere caratterizzati dal confronto democratico e costruttivo nell’Aula del Consiglio regionale, ma soprattutto dal coinvolgimento attivo di tutto il partenariato con cui sarà imprescindibile operare per il raggiungimento di obiettivi comuni.

A Roberti chiedo, quindi, di voltare pagina nel metodo che ha caratterizzato la Legislatura appena conclusasi.

Nelle scelte che riguarderanno il futuro della regione si coinvolgano i sindacati, le associazioni, i rappresentanti della società civile e delle amministrazioni locali, in primis i sindaci, che molto hanno dato in questa campagna elettorale.  

Si definiscano insieme, così come accade in tante altre regioni d’Italia, le priorità su cui operare, gli obiettivi comuni da raggiungere e si sottoscriva un patto per il lavoro, lo sviluppo e l’ambiente con tutto il partenariato e i territori che, per ben cinque anni, sono stati totalmente esclusi e messi da parte su qualunque scelta del governo regionale.

Dal canto nostro ci diciamo pronti a lavorare per un’opposizione netta ma anche propositiva, nel segno della serietà, dell’impegno e della competenza. Un’opposizione costruttiva che instancabilmente lavorerà alle soluzioni dei problemi che maggiormente attanagliano il nostro territorio.

Tenere conto di tutto il partenariato, per il nuovo governo regionale rappresenti però “la priorità delle priorità” imprescindibile per cambiare direzione dopo anni nefasti. Questa sia, perciò, una cornice da trasformare in indirizzo programmatico.

Ovviamente sappiamo bene come il primo scoglio da superare sia quello di approvare un Bilancio da buchi milionari e con uno spalma debiti che non risolve i problemi contabili del Molise, ma li solo procrastina. Ecco allora un’altra grande responsabilità di chi andrà a governare la regione: far sentire la propria voce a Roma, dove nemmeno i senatori non molisani eletti in questa circoscrizione riescono a mantenere le promesse. Il Decreto Molise non resti solo uno slogan elettorale. Roberti lo esiga per il sistema sanitario molisano, sempre più consunto, e si metta in ascolto del territorio.

Non si trinceri in via Genova come il suo predecessore, ma faccia leva sul metodo partecipato per affrontare i drammi di questa terra, che ha bisogno sia delle risorse che di una buona capacità di programmazione che, per prima cosa, dovrà riuscire a portare a casa lo sblocco di un miliardo e mezzo di euro, tra fondi nazionali ed europei, ancora fermi. La costituzione di una cabina di regia che sappia lavorare e garantire i massimi risultati dagli investimenti sul territorio, in termini di un ritorno che si configuri come ripresa occupazionale, economica e sociale. La parola d’ordine deve essere accelerare!

Il Molise ha oggi più che mai bisogno di un progetto complessivo di rilancio, capace di tenere insieme comunità, lavoro e uno sviluppo sostenibile fondato su un equilibrio armonico con il territorio e le sue vocazioni.

Un metodo partecipativo e rispettoso del partenariato e del Consiglio regionale. Per prima cosa. E poi sanità, risorse nazionali ed europee, una visione e una programmazione seria per la nostra regione.

Questo chiediamo a Roberti che in Aula siederà con chi ha governato la Regione negli ultimi cinque anni. Perché se le persone sono sempre le stesse, quantomeno sul metodo e sull’approccio di governo speriamo vogliano cambiare passo.

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