Il partito socialista molisano ricomincia a correre da Campobasso. Capoluogo di regione e prossimo teatro di elezioni comunali importanti per il futuro della prima città molisana. Lo fa rinnovando la voglia di essere presente nelle istituzioni e nel territorio. Con nuova forza e con l’unione tra compagni storici e nuovi innesti. Che non è un pastone di natura elettorale ma una fusione di culture di sinistra che lotteranno insieme affinché l’appartenenza ad un partito politico non sia vista come una cosa da demonizzare, ma come una ricchezza da cui partire per realizzare il bene pubblico. Rispettando i valori della sinistra storica del Paese Italia.
E’ in questo contesto che, nella prima assemblea cittadina del 2014 svoltasi nella sede di via Cavour a Campobasso, che Fabio D’Ilio è stato eletto all’unanimità segretario cittadino di Campobasso del partito socialista. Si tratta di una persona non nuova al mondo della politica. Durante l’amministrazione comunale targata Giuseppe Di Fabio è stato eletto consigliere comunale ed ha ricevuto un importante incarico per la vita cittadina: la presidenza della commissione alle politiche sociali e all’istruzione. Ha continuato anche dopo a fare vita politica, intesa come cura della cosa pubblica, impegnandosi nella vita sindacale con la Fiom Cgil.
E’ attualmente rappresentante sindacale aziendale all’interno della Fiat Powertrain di Termoli. E insieme ad altri compagni fa parte dei resistenti, coloro che si sono privati di quasi 300 euro al mese, pur di restare tesserati Fiom. Per continuare a perseguire i diritti di tutti i lavoratori all’interno della fabbrica di Sergio Marchionne, sempre più pronta a fare business e meno incline a rispettare il bene degli operai.
“Ho deciso di impegnarmi all’interno del partito socialista- dichiara Fabio D’Ilio- perché di tutti i partiti appartenenti all’area di centrosinistra è quello più sano e con una struttura in grado di lavorare da subito per la cittadinanza di Campobasso affrontando uno ad uno i problemi con cui ci si trova a confrontarsi nel vivere quotidiano. Un partito degno di essere chiamato tale e privo di quei tumori politici che impediscono di operare per il bene comune”.