È una proposta che ci è stata suggerita da persone che hanno avuto la sventura di ammalarsi o di essere risultate positive al Coronavirus, poi quasi dimenticate dalle istituzioni. E’ una realtà in altre regioni. Terminata la fase acuta della malattia, si esce infatti dal radar dell’attenzione pubblica e ci si ritrova a sostenere le spese dei ticket per i successivi controlli che il virus impone, perché il suo decorso è spesso lungo e necessita di numerosi esami nei mesi seguenti la guarigione che non rientrano in nessuna forma di esenzione.
E questo può diventare un problema, oltre a rappresentare un’ingiustizia sul piano etico e giuridico, sia in termini economici che di prevenzione.
Per cui sarebbe utile, opportuno e giusto che la Regione, benchè vincolata ai limiti del piano di rientro dal debito sanitario, garantisse alle persone contagiate meno abbienti l’esonero dal pagamento del ticket sanitario per le cure ed i controlli conseguenti, da effettuare nel costituendo Centro Covid regionale.
Sappiamo benissimo che l’esenzione dalle prestazioni sanitarie non rientra nelle facoltà del Governatore, ma a lui e ai Commissari ci siamo appellati – attraverso una specifica mozione in Consiglio regionale e le cui ragioni sosterremo anche in sede nazionale – affinché si attivino presso il Ministero della Sanità e la Conferenza delle Regioni per chiedere ed ottenere le disposizioni per una deroga per i pagamenti degli esami e delle visite necessari nella fase del follow up. Chiediamo di prevedere tale esenzione per i redditi bassi, perequando in ragione delle possibilità economiche, con la possibilità di chiedere rimborso all’Asrem per le prestazioni a pagamento già sostenute.
Inoltre, è indispensabile che alla discussione su dove realizzare il centro covid regionale si aggiunga la necessità della previsione di continuare a seguire in questa struttura e in modo specialistico e continuativo coloro che sono stati positivi. Così si stanno organizzando altre regioni e così dovrebbe fare anche il Molise, già nell’attesa delle decisioni ministeriali sul centro di riferimento.
Una proposta giusta e necessaria che arriva da chi sta vivendo questo problema, di cui ci facciamo promotori verso i vertici regionali e nazionali, per non lasciare indietro nessuno. Soprattutto chi non può permettersi di affrontare spese per l’assistenza specialistica e che non deve e non può sentirsi abbandonato a se stesso.