San Biase e Limosano, si riaccendono i riflettori sull’Eolico in Molise. La salvaguardia del paesaggio dall’eolico selvaggio. Tomassone, responsabile energia PD Molise: velocizzare l’iter del nuovo Piano Energetico.
Ancora una volta vengono depositati due progetti di realizzazione di parchi eolici nei comuni di San Biase e Limosano, ed avviati ad iter, nonostante l’attesa per la redazione del nuovo PEAR, e vengono bloccati dalla Soprintendenza i lavori di costruzione di una pala eolica da un megawatt nell’agro di Pietracatella, a confine con Riccia e Jelsi. “Che cosa succede in Molise? O meglio in Italia?”, si domanda Antonio Tomassone, responsabile energia del PD.
In seguito alla Riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, l’energia è rientrata tra le materie di competenza concorrente; pertanto le Regioni dovevano operare all’interno di un quadro di indirizzo nazionale. “Ma come accade spesso in Italia – evidenzia Tomassone – il recepimento della normativa e la conseguente attuazione scontano dei gap che sono di intensità diversa a seconda della sensibilità dei soggetti coinvolti, dei territori e della burocrazia connessa. Per cui ci si ritrova a far ricorso, quasi fosse prassi, a strumenti di giustizia competente, che poi diventano in molti casi linee guida da seguire, a volte in contrasto con altre normative. Il Molise, sotto la guida di Iorio, – spiega – non è stato da meno, passando da un PEAR mai del tutto ratificato, a varie leggi alcune molto permissive e altre restrittive, fino ad adeguarsi, almeno per quanto concerne l’eolico, alla normativa nazionale, recependola quasi in toto. Occorre una vera e propria programmazione, e la dimostrazione lo sono l’installazione incontrollata di buona parte dei parchi eolici esistenti”.
In tal senso l’attenzione buona di comitati, cittadini e associazioni, oltre che alcuni Enti, il diretto coinvolgimento della Soprintendenza ed altri soggetti, hanno in parte aiutato a mettere un freno ad una incontrollata gestione energetico-ambientale del territorio, nell’ottica di una tutela dello stesso. “Ma ciò non basta. Infatti – sostiene Tomassone – se da un lato il ruolo positivo delle reazioni e dall’altra l’incontrollata gestione iniziale del territorio si sono in parte bilanciati, questo non basta a restare in un limbo normativo né tantomeno a giustificare il cd nimby. Dall’altra parte buono l’approccio messo in campo dalla regione, attraverso la regia del prof. De Santoli dell’Università di Roma, sulla predisposizione del Piano Energetico Ambientale, confermando l’approccio buttom up, ascoltando tutti gli stakeholders e chiedendo l’impegno di tutti per la tutela e lo sviluppo del territorio”.
Conclude il responsabile energia del Pd Molise “Mi auguro che la Regione velocizzi l’iter di approvazione del nuovo PEAR, per altro già in fase di VAS, e che venga applicata la legge 23 del dicembre 2014 Misure urgenti in materia di energie rinnovabili, proposta da Facciolla e Petraroia, nella quale si potrebbero ravvisare i presupposti sospendere gli iter in corso, in attesa del nuovo PEAR, strumento più consono alla tutela ed alla valorizzazione del territorio.”