Prima il Tg1 ad Isernia, poi il Tg 4, il Corriere della Sera e da ultimo Radio Popolare di Milano
hanno ripreso i dati dei contagi in Molise, inopportunamente propagandati da chi non ha capito
la pericolosità del COVID 19, ed hanno diffuso a livello nazionale la convinzione che nella
nostra regione si è immuni al coronavirus; non serve nulla, la popolazione è al sicuro e la
gestione sanitaria è tranquilla.
Eppure basterebbe prendere il numero dei tamponi fatti (3.300) dividerli per il numero dei
pazienti positivi (279) per ottenere la percentuale del 9%. Se a ciò si aggiunge che i tamponi non sono stati completati nemmeno per i 5 mila operatori sanitari regionali impegnati tra Asrem, strutture private convenzionate, personale del 118 ambulatori pubblici e privati, c’è poco da stare tranquilli come ci confermano i nuovi casi all’ospedale San Timoteo di Termoli e senza computare gli ospiti e gli operatori delle RSA, Case di Riposo, Comunità Alloggio per Anziani e strutture per diversamente abili e Case Famiglie.
La verità elementare è che non esiste un territorio immune al COVID ed il Molise non sfugge
purtroppo alla pandemia con l’aggravante che il sistema sanitario regionale è talmente fragile
che non riesce a garantire nemmeno le cure urgenti e non rinviabili per altre patologie salvavita, come evidenziano i Primari dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso.
Con le strutture sanitarie private accreditate non utilizzate, gli Ospedali di base di Termoli e
Isernia in forti difficoltà dopo i tagli dell’ultimo Piano Sanitario, la trasformazione della
struttura di Agnone in struttura di comunità e di quelle di Larino e Venafro in ambulatori
distrettuali e RSA, la nota dei Primari del Cardarelli dovrebbe allarmare ogni persona di
buonsenso del Molise stante il rischio che corre qualsiasi cittadino per eventuali
urgenze/emergenze diverse dal coronavirus.
In un simile contesto con la pandemia in corso, il 118 regionale decimato dai casi COVID, i
Medici di Base sotto pressione e la popolazione barrata in casa, con un bassissimo numero di
tamponi emergono casi di positività che non comprende come e dove saranno gestiti per le
sintomatologie lievi fino a che quei pazienti non si negativizzano, a chi e a che serve far credere
al resto d’Italia che il Molise è sostanzialmente immune dal coronavirus?
Non sarebbe meglio mettere in risalto che il Commissario ad Acta della sanità, Angelo Giustini,
che continua a firmare Decreti su Decreti dovrebbe illustrare in modo trasparente alla
popolazione il suo Piano e le ragioni che lo hanno indotto a utilizzare o meno le strutture
ospedaliere di Larino e Venafro, a ipotizzare il centro Covid al Cardarelli a non coinvolgere le
strutture private convenzionate?
Perché si continua a far riferimento al Presidente della Regione o all’unità di Crisi quando si fa
cenno a questi temi? C’è forse un solo Decreto in materia sanitaria firmato dal Presidente Toma
in queste settimane?
A chi giova alimentare questa confusione che scarica dal Governo Nazionale le responsabilità
sui ritardi e sulle scelte fatte in Molise?
Al cospetto di una pandemia si può perseverare nella finzione che la Regione gestisce il sistema
sanitario con un dibattito assolutamente inutile visto che se i Decreti non li firma il
Commissario ad Acta nominato dal Governo Nazionale restano solo parole al vento?
Associazione
Giuseppe Tedeschi