“Ricordo che a scuola i bulli erano i primi a nascondersi o ad accusare gli altri dopo una marachella e la stessa cosa accade oggi nella politica molisana con l’emergenza acqua: Campobasso è da giorni in ginocchio e i responsabili sono impegnati nelle loro due attività preferite, ovvero nascondino e scaricabarile”.
Lo dichiara in una nota il segretario di Sinistra Italiana Vincenzo Notarangelo.
“E’ un atteggiamento inqualificabile, mentre migliaia di famiglie pagano bollette salate per ricevere in cambio disservizi e disagi, senza dimenticare i danni procurati a tante piccole attività produttive e commerciali, le istituzioni dimenticano di essere istituzioni e si trasformano in un grande asilo nido. Ma le responsabilità – sottolinea Notarangelo – sono sin troppo evidenti, così come è ben nota la filiera politica che lega la Regione agli enti che si occupano della gestione del servizio idrico e così come è impossibile negare che la crisi si sarebbe potuta evitare attraverso un’attenta programmazione di interventi”.
“Puntare il dito contro l’unico soggetto estraneo a quella filiera, ovvero il Comune di Campobasso, – aggiunge il segretario di SI – non risolve alcun problema e non cancella la realtà dei fatti. La situazione, nel frattempo, invece di migliorare peggiora e coinvolge anche le comunità di Baranello e Bojano, mentre la classe dirigente regionale non sembra avere alcun piano per superare questa fase. Il Molise del centrodestra, – conclude Notarangelo – quindici mesi dopo la vittoria di Francesco Roberti, è in caduta libera: chiudono le industrie, chiudono le strade e adesso anche i rubinetti. Sarebbe auspicabile a questo punto chiudere in anticipo pure la legislatura”.