Riceviamo e pubblichiamo
Mancano ormai una manciata di giorni all’appuntamento elettorale che sancirà qui in Molise la squadra di dirigenti politici che guiderà il governo della Regione per il prossimo quinquennio. Non è nostra intenzione lasciarci coinvolgere nell’agone politico che sta infuocando lo svolgimento di questa campagna elettorale costellata di accuse reciproche e programmi infarciti di promesse più o meno mirabolanti; del resto, in ottemperanza alle norme statutarie che regolano vita e attività del nostro amato sodalizio l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti è un’associazione apartitica che per finalità sociali dialoga con tutti gli interlocutori, comprese le istituzioni politiche, senza alcun pregiudizio di sorta. Ma non possiamo esimerci, però, dall’esternare tutta la nostra delusione, la nostra costernazione, la nostra amarezza per il bilancio che reputiamo assolutamente negativo e deficitario rispetto ai rapporti che la nostra associazione ha intrattenuto con la dirigenza politica regionale uscente! E, a suffragio di questa bocciatura senza appello, alla quale ci sentiamo di condannare la squadra politica che ha gestito il governo regionale negli ultimi cinque anni, citiamo opportunamente le situazioni più evidenti, i fatti più eclatanti:
Legge 24/1990 – legge che finanzia le attività delle associazioni storiche con contributi annuali: i contributi relativi a questa legge sono stati sostanzialmente azzerati, tanto che le associazioni stesse hanno ricevuto le risorse economiche spettanti soltanto un anno sui cinque di questa legislatura nonostante i nostri appelli accorati e pressanti;
Legge 31/2004 – legge per il finanziamento degli enti di promozione sociale: anche l’ottemperanza di questa legge è stata assolutamente disattesa per mancanza di fondi, a loro dire;
Legge 284/1997 – legge dello stato i cui finanziamenti vengono erogati dalle Regioni con i fondi trasferiti dal Governo centrale: sfruttando le finalità di questa legge il Consiglio regionale UICI Molise – negli anni 1998-1999 – aprì un centro diurno per pluriminorati; ma il centro ha dovuto cessare la sua attività dopo un paio di anni a causa dell’interruzione dei finanziamenti previsti.
Cinque anni, dunque, di inerzia politica che hanno prodotto danni consistenti dal punto di vista del welfare! Le associazioni storiche che si occupano di disabilità, in questo quinquennio hanno dovuto fare i salti mortali per poter assicurare ai propri iscritti alcuni servizi essenziali sostituendosi in tanti casi alle istituzioni preposte! e l’ultima ingiustizia che le associazioni storiche hanno dovuto subire da questa classe dirigente che si è dimostrata inetta ed incapace attiene ai finanziamenti della legge 24/1990: dopo reiterate richieste da parte delle associazioni stesse tali finanziamenti sono stati teoricamente ripristinati attingendo però a fondi assegnati alla Sanità per i quali il Ministero della Salute ha opposto un giusto diniego in quanto tali fondi dovevano essere attinti dalle risorse economiche gestite dall’Assessorato regionale alle Politiche Sociali.
Pertanto, come dicevamo dianzi, riteniamo di dover bocciare senza appello tutto quanto è stato fatto, o meglio disfatto in relazione allo stato sociale in questa legislatura e auspichiamo che chi assumerà la direzione politica del prossimo governo regionale del Molise, fra i buoni propositi, annoveri anche quello di ripristinare almeno lo status quo antecedente alle scelte scellerate operate in questo lustro.
Marilena Chiacchiari – Presidente del Consiglio regionale UICI Molise