Candidare persone giovani, per le prossime elezioni Europee del 25 maggio, significa attuare il rinnovamento e il cambiamento necessario per favorire il loro coinvolgimento diretto, che è fondamentale perché possano crearsi i presupposti di vedere alimentata la nuova classe politica dirigente. E’ perciò nostro dovere fare in modo che il ricambio generazionale avvenga al più presto, alimentando nei giovani stessi l’interesse e la passione per la politica.
Se è vero che la passione per la politica è qualcosa che viene indotta anche dal contesto e dal modo di interpretarla, promuoverla e farla apprezzare sul territorio, tra la gente, mettendo al centro il cittadino, per la soluzione dei problemi generali e la promozione del bene comune, è altrettanto vero che la crisi della politica, nasce proprio dall’assenza di questi elementi, nel volersi impegnare in questo senso, amplificata dal momento così delicato in cui abbiamo bisogno di ritrovarci, per guardare nella stessa direzione e insieme assumere e rinnovare una grande responsabilità collettiva. I giovani europei sono coloro che maggiormente hanno subito la crisi economica e ancora oggi ne pagano le maggiori conseguenze. E’ in momenti topici come questo che occorre unità di vedute, sacrificio, supporto agli uomini e alle azioni di governo del Paese. I risultati del nostro lavoro, a tutti i livelli istituzionali, ci daranno ragione, anche se vediamo e, soprattutto, sentiamo la crisi economica che tocca i nostri territori: è una crisi difficile nella pesantezza degli effetti, soprattutto in quelli che toccano la dimensione costitutiva e fondamentale dell’ essere italiano: il lavoro. Quello che, purtroppo, ora si perde o non si ritrova, quello che non hanno i giovani al termine degli studi. Nonostante i problemi, però, non ci possiamo permettere di arretrare di un solo passo sul progetto di un’Europa unita, noi tutti siamo consapevoli della gravità dell’attuale momento, siamo preoccupati ma non dobbiamo dimostrare paura, perché la paura annebbia le prospettive e annichilisce la resistenza. Il nostro Paese saprà reagire se si intraprendono le giuste iniziative, e in questo, il Partito Democratico ha una grande responsabilità, essendo il Partito che governa l’Italia. Un momento particolare dal punto di vista economico e sociale, ma un momento che si distingue anche dal punto di vista politico, dove le riforme strutturali del Paese, rappresenteranno la base del rilancio del sistema Italia. La crisi economica e finanziaria potrà trovare una sua soluzione solo se le risposte e le contromisure saranno immaginate e realizzate a livello europeo. Per farlo, l’aiuto dell’Europa è fondamentale. Le prossime elezioni sono una grande opportunità, per il Partito Democratico che confermerà, certamente, il trend di crescita nelle preferenze degli italiani per le elezioni del Parlamento Europeo, ma anche in quelle degli elettori che dovranno votare per il rinnovo di numerose amministrazioni locali. E’ giusto, quindi, ripartire da questi appuntamenti elettorali e politici, per promuovere e sostenere uno sviluppo che distribuisca secondo pari opportunità, che faccia crescere insieme, capace di coniugare competitività e giustizia. Concordo con chi chiede un’ Europa più unita e questo appuntamento elettorale, per le Europee ma anche per le amministrative, ha dunque una valenza eccezionale, per l’Italia e per la nostra Regione, perché dovremo affermare che non siamo disponibili ad alcun furto di diritti e di doveri. Va dimostrato che la fiducia che il Partito Democratico sta ottenendo non va depauperata: in questo momento è in gioco qualcosa di troppo importante per l’Italia e per il Molise, attorno a cui il Partito Democratico deve ritrovarsi coeso. Le prossime elezioni sono un passaggio cruciale per un Partito Democratico capace di guardare avanti, per arrivare a ciò che di buono si dovrà costruire, con i nostri valori e i nostri sacrifici.