Le toppe per i conti molisani previste in due leggi di bilancio si stanno strappando.
Un anno fa, il finanziamento per chiudere il bilancio prevedeva la necessità di un piano di razionalizzazioni e nuove tasse. Sono state previste solo le nuove tasse: l’aumento al massimo dell’IRPEF. Nessuno degli altri adempimenti virtuosi che andavano fatti sono stati realizzati. Neanche il Piano che andava concordato col Ministero dell’Economia.
Dopo un anno, per mettere la pezza al buco sanitario, la legge di stabilità 2025 prevede altri 45 milioni l’anno, ma previa adozione di un ulteriore atto che deve essere approvato in Molise e passare al vaglio dei tavoli ministeriali. Indovinate la data entro la quale andava fatto? Oggi, 31 gennaio. Neanche l’ombra! Si replica, a noi ‘urlatori’ della minoranza, “entrambi i termini non sono perentori, ma ordinatori”. Sarà, ma se la scadenza fosse anche solo orientativa, dopo oltre un anno, almeno il Piano previsto l’anno scorso andava presentato!
Non so se la cuccagna continuerà. Nel mentre, ho scritto al Ministero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e per conoscenza alla Meloni, segnalando i due gravi inadempimenti, perché gli stessi sono posti in capo al Consiglio regionale e per avvisarli che la ‘cicala continua a fare la cicala’. Come opposizioni abbiamo l’obbligo del controllo e da tempo lo stiamo esercitando in tutte le forme previste dall’ordinamento. Sia con ripetuti solleciti in Aula, sulla stampa, sia con atti, come la mozione che abbiamo presentato a novembre sugli adempimenti della scorsa legge di bilancio, che fu votata responsabilmente all’unanimità, ma poi come sempre è rimasta lettera morta.
Perché se qualcuno si accorgerà che siamo inadempienti, con il rischio di cancellare i milioni di euro che ci hanno prestato sulla fiducia, deve essere chiaro chi, quella fiducia, l’ha tradita. Se la Corte dei Conti solleverà critiche, se i revisori dovessero sottolineare che così non va, deve essere chiaro che le colpe vanno imputate alla maggioranza di Roberti e non alle opposizioni, che non hanno mai smesso di sollecitare il rispetto degli accordi.
Siamo minoranza, poco possiamo (un tentativo lo faremo impugnando l’aumento dell’Irpef regionale davanti ai giudici), ma almeno le avremo svolto fino in fondo il nostro compito istituzionale per accendere i riflettori. Se non con agli occhi della burocrazia, mi auguro almeno agli occhi dei molisani.
Micaela Fanelli