Su tutto il territorio molisano sono circa diecimila, fra immobili e terreni, i cespiti di proprietà della Regione Molise per un valore che sfiora i centodieci milioni di euro. Un patrimonio su cui bisogna intervenire attivando azioni mirate che consentano di passare dalla logica semplicistica dell’alienazione di un bene pubblico a quella della sua valorizzazione nella prospettiva di renderlo redditivo. Un lavoro di raccordo tra norme, strumenti operativi e best practices, che possa rendere efficace questo processo in un’ottica di sviluppo strategico del territorio. Si tratta, in sostanza, di porre in essere un iter di accertamento e di analisi articolato su più step: la verifica dei beni immobili da valorizzare, la vendita dei beni immobili e la loro imputazione a bilancio, la valorizzazione dei beni immobili mediante la cessione a fondi immobiliari, la valorizzazione dei beni immobili mediante la concessione a soggetti privati. Il processo di valorizzazione dei beni immobili della regione Molise ha avuto inizio attraverso un’attività censuaria, propedeutica agli interventi finalizzati alla valorizzazione, alla dismissione ed all’uso razionale del patrimonio immobiliare.
Per rendere operativo il progetto, in particolar modo nella fase successiva all’attività censuaria, sarà indispensabile individuare i beni oggetto di dismissione, i beni non strategici oggetto di valorizzazione ed i beni destinabili all’utilizzo di energie non rinnovabili. La fase censuaria consentirà di passare al secondo livello di analisi, che comporterà un approfondimento con l’individuazione delle potenzialità di valorizzazione dei beni.
In ultima istanza, dovranno essere prese in esame tutte le possibili forme di finanziamento che potranno essere attivate in relazione alle ipotesi di sviluppo definite ed alla tipologia di patrimonio afferente. Un’analisi, quest’ultima, di particolare interesse per verificare la finanziabilità dei progetti, per proporli, promuoverli, sostenerli e renderli concretamente attuabili.
Toma Presidente