“Dissesto idrogeologico del Molise. Focus il fenomeno della frana di Petacciato”, convegno promosso dalla Venittelli

A Petacciato evento nazionale con Mauro Grassi, direttore di Italia Sicura (Struttura di missione contro il dissesto Idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche della Presidenza del Consigli dei Ministri) sul rischio idrogeologico in Molise. Focus sul fenomeno della frana di Petacciato con la professoressa Cotecchia del Politecnico di Bari e Vera Corbelli, segretario generale autorità di Bacino distretto Appennino Meridionale.

Il convegno dal titolo “Dissesto idrogeologico del Molise. Focus il fenomeno della frana di Petacciato” promosso dall’on. Laura Venittelli con il patrocinio di Italia Sicura (Struttura di missione contro il dissesto Idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche della Presidenza del Consigli dei Ministri) si svolgerà lunedì 11 dicembre a Petacciato Marina (Village Calyspo) a partire dalle ore 16.00. Interverranno l’assessore regionale Pierpaolo Nagni; introdurrà le relazioni tecniche l’architetto Domenico Staniscia; relazioneranno la professoressa Federica Cotecchia del Politecnico di Bari, la dottoressa Francesca Santaiola del CNR-IRPI, la dottoressa Vera Corbelli segretario Generale AdB distretto Appennino Meridionale, il dottor Mauro Grassi di Italia Sicura e concluderà l’evento l’on. Laura Venittelli. Molise primo per rischio idrogeologico, ora strategia condivisa e risorse certe.
“Insieme a Italia Sicura abbiamo inteso realizzare un momento di riflessione di carattere nazionale e di grande importanza per la nostra regione. Un pomeriggio dedicato ad esaminare una delle maggiori criticità del nostro Paese: il dissesto idrogeologico. Il Molise, purtroppo, detiene il primato nazionale per percentuale di comuni ad alto rischio di alluvioni e frane. La soluzione di questi fenomeni deve essere posto al centro della prossima legislatura, grazie ad una strategia condivisa e all’individuazione di risorse certe. Il recente studio del Censis ha messo in evidenza proprio il tema delle tante fragilità del territorio nazionale come uno dei principali nodi da sciogliere per ridare competitività all’Italia. In particolare è stato stimato un costo umano di oltre 10.000 vittime e danni economici per 290 miliardi di euro (circa 4 miliardi all’anno) a causa degli effetti prodotti dai fenomeni sismici, franosi e alluvionali degli ultimi settant’anni. Per ridurre il rischio idrogeologico esiste un quadro analitico di interventi (oltre 9.000) individuati dalle Regioni e una stima delle risorse necessarie pari a 26 miliardi di euro, ma l’impegno finanziario dello Stato su questo fronte è attualmente di circa 500 milioni di euro all’anno. Dobbiamo fare di più. Soprattutto per situazioni come quella di Petacciato, ad esempio, che potrebbero mettere a repentaglio non solo la serenità di un’intera comunità, ma anche la fruibilità di un asse viario strategico come quello adriatico.”

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