Disoccupati in Molise senza lavoro e senza servizi per il lavoro. Centri per l’Impiego in sofferenza

A nulla sono serviti i richiami per le vie brevi, le proposte avanzate in Aula, una specifica interrogazione consiliare presentata già agli inizi di settembre dello scorso anno e una nota del 28 dicembre con la sollecitazione ad inserire nel collegato alla Manovra di Bilancio 2018 della Regione Molise le disposizioni inerenti la funzionalità dei Centri per l’Impiego, ovvero degli ex-Uffici di Collocamento.

E’ del 25 gennaio l’adozione nella Conferenza Unificata a Palazzo Chigi dell’Intesa Stato – Regioni sul trasferimento del personale e delle funzioni dalle Province alle Regioni. Al Molise così come era stata sancito già il 7 settembre scorso sono stati assegnati 1.760.000 euro per coprire i costi dei dipendenti a tempo indeterminato dei Centri per l’Impiego e 466 mila euro per i contratti a tempo determinato, ma questa positiva definizione nazionale non produrrà effetti concreti a breve sul nostro territorio perché sui servizi per il lavoro e sugli ex-uffici di collocamento permane una confusione inaccettabile.  La Giunta Regionale avrebbe potuto inserire nella legge di stabilità 2018 una norma di riordino dell’Agenzia MOLISE LAVORO chiarendo se la gestione dei Centri per l’Impiego sarà esercitata direttamente dalla Regione Molise o per il tramite dell’Agenzia.
La manovra di Bilancio è stata approntata a valle dell’approvazione della Finanziaria Nazionale che conteneva già la tabella per i riparti di fondi e personale dalle Province alle Regioni per ciò che attiene la funzionalità degli Uffici del Lavoro. Aver infilato di tutto e di più nel collegato al Bilancio Regionale senza disciplinare per legge il passaggio di funzioni, operatori, sedi e competenze dei Centri per l’Impiego non solo ritarderà la risoluzione pratica di un problema drammatico per decine di migliaia di inoccupati, disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità del Molise, ma conferma un’insensibilità politica verso le questioni del lavoro che rasenta l’ignavia.
Inutile fare annunci, spot e propagande strumentali sulle politiche attive del lavoro regionali se basta recarsi in una qualsiasi sede dei Centri per l’Impiego per accertare i ritardi nell’erogazione del servizio, nell’approntamento di misure e nella gestione del flusso dati. Eppure sono decine di migliaia i molisani che hanno bisogno dei documenti dell’Ufficio di Collocamento per accedere ad una prestazione previdenziale, per usufruire del reddito d’inclusione, per essere avviato ad un’attività formativa o per comunicare la rescissione, il mutamento o il trasferimento di un rapporto di lavoro. Non è accettabile che in un territorio con tassi di disoccupazione elevatissimi per giovani e donne, con migliaia di licenziati nelle principali filiere produttive e con turn-over velocissimi del mercato del lavoro causati dalle norme sui contratti a termine, a chiamata, interinali o parasubordinati, i Centri per l’Impiego siano abbandonati al proprio destino con personale dipendente dalle Province, funzioni mal distribuite tra Agenzia Molise Lavoro e Regione, carenza di strumentazioni digitali essenziali, approssimazioni grossolane e assenza di coordinamento e di raccordo.
Michele Petraroia
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