L’interpellanza, dopo due mesi dalla presentazione e trascorsa la stagione estiva, è stata finalmente discussa in Consiglio regionale.
Valerio Fontana ha denunciato le condizioni pessime in cui versa il porto di Termoli chiedendo, nell’interpellanza, una risposta immediata da parte del Governatore Toma sul futuro della struttura e dell’intera area portuale.
“Nell’area – ha spiegato Fontana – transitano mediamente 200 mila turisti ogni anno, numeri elevati per una regione con poco più di 300 mila abitanti. Ed ecco in che condizioni hanno trovato il porto: assenza di servizi minimi, principale strada di accesso all’area d’imbarco chiusa, perimetro murario completamente sfaldato e ovunque rifiuti di ogni genere.”
“Come siamo arrivati a questa situazione? – prosegue Fontana. – Da anni la Regione Molise non stanzia i fondi necessari alla manutenzione ordinaria del porto. Infatti, nelle voci del bilancio regionale dedicate al porto, campeggia una colonna di zeri, fatta eccezione per 20 mila euro di competenze (il 5% dei proventi delle concessioni demaniali), non ancora in liquidazione. A tal proposito, al di là delle difficoltà economiche addotte dalle ultime amministrazioni regionali, sarebbe stato opportuno che almeno i proventi dei canoni di concessione ricadessero immediatamente sugli utenti che li hanno versati. Nelle sue linee programmatiche, lo stesso Governatore aveva dichiarato di voler rilanciare l’occupazione facendo leva sull’imprenditoria. Una linea condivisibile se si considera l’importante indotto generato dall’infrastruttura portuale: 35 imbarcazioni per la pesca a strascico (ciascuna con 5/6 uomini di equipaggio), 10 vongolatori, 15 barche della piccola pesca, una decina di operatori della nautica, le biglietterie, ben due cantieri navali, bar, ristoranti, commercianti ittici oltre all’intera area della Marina di San Pietro.”
“Solo il mercato ittico – ha rimarcato Fontana – registra oltre 150 partite iva dei titolari delle attività commerciali, ai quali vanno aggiunti i dipendenti. Stiamo parlando, in sintesi, di circa 900 lavoratori ai quali stiamo letteralmente togliendo la terra da sotto i piedi e ai quali dobbiamo risposte certe e immediate. Non si può fare impresa senza infrastrutture e non possiamo penalizzare un settore già in ginocchio quale quello della pesca.
Per i portavoce M5S in Consiglio regionale è poco soddisfacente la risposta di Toma che ha manifestato la necessità di individuare in fondi esterni al bilancio circa 220 mila euro per il ripristino della viabilità nel tratto interdetto, ma è “ancora troppo vago circa l’individuazione delle poste di bilancio regionale per la manutenzione del porto che – ha ricordato Fontana – se fosse stata eseguita costantemente, sarebbe costata molto meno e avremmo oggi un porto decisamente più funzionale.”
Fontana e i suoi colleghi, inoltre, si sono dichiarati favorevoli alla proposta di Toma di lavorare alla istituzione di una Zes (Zona economica speciale) per sfruttare al meglio il ruolo strategico del porto del Molise come volàno di sviluppo dell’intera regione.
Il M5S è più che favorevole all’adesione ad una Zona Economica Speciale, ma sottolinea come sia prioritaria e fondamentale la messa in sicurezza dell’infrastruttura portuale, prima di poter parlare di Zes.
Fontana suggerisce che il Governo regionale promuova un confronto con gli operatori economici e con i portatori d’interesse che gravitano intorno all’area portuale, prima di prendere una decisione così importante come la scelta tra l’adesione alla Zes con la Puglia o con l’Abruzzo.
Le decisioni che impattano sulla vita e sulle finanze di cittadini e imprese, per il M5S, devono essere sempre concordate con gli operatori del settore.
In attesa delle verifiche in corso sui fondi da destinare a una manutenzione che non può e non deve più essere rinviata, i portavoce M5S terranno alta l’attenzione sul lavoro della Governo regionale, sia per il porto che per la Zes.
“Il porto di Termoli, o meglio il porto del Molise – conclude Fontana – rappresenta un elemento centrale nella nostra idea di sviluppo della regione e ci auguriamo che l’amministrazione regionale la pensi allo stesso modo. Tornerò sulla questione per verificare l’impegno della Regione e per rivedere il piano regolatore portuale che, a mio avviso, va modificato.”