Quella del 13 febbraio è da ritenere una seduta storica del Consiglio regionale perchè, per la prima volta, si è affrontato in maniera unitaria il tema del disavanzo sanitario con l’obiettivo comune di uscire dal commissariamento anche se con modi diversi. Una strada che questo governo regionale sta già percorrendo portando a casa risultati non di poco conto come l’emendamento così detto Lancellotta, frutto di un lavoro di condivisione di tutti i componenti della coalizione di centrodestra e approvato in sede di finanziaria nazionale lo scorso dicembre.
Grazie all’attenzione che il partito di Giorgia Meloni ha nei confronti del nostro territorio, infatti, il Parlamento per la prima volta nella storia a partire dal commissariamento, ha posto il Molise al centro dell’attenzione sul tema sanità riconoscendo, il Governo, la propria responsabilità e dando al Molise 90 milioni in due anni e altri 20 milioni, come minimo, sul Fondo Sanitario Nazionale per il futuro.
Soldi dello Stato con cui si riconosce, in sintesi, che o cessa il commissariamento oppure lo Stato si deve accollare i debiti vista la situazione “anomala”, riconosciuta tale dalla stessa Corte Costituzionale, in cui versa la sanità del Molise. Avrei preferito che la mozione, così come modificata dal centrodestra in Consiglio regionale, fosse stata approvata da tutte le forze politiche così da dare al presidente Roberti ancora più forza per chiudere questo iter raggiungendo anche l’obiettivo normativo stralciato dall’emendamento Lancellotta in sede di bilancio: ossia arrivare all’eliminazione del commissariamento, alla modifica del decreto Balduzzi e al riconoscimento che la mobilità attiva non può essere inserita nei costi del disavanzo.
Parametri che peraltro hanno già ricevuto il parere favorevole del ministero della Salute. Il centrosinistra ha perso un’altra occasione per decidere senza preclusione politica ma solo per il bene del territorio. Ce ne faremo una ragione e continueremo sulla strada intrapresa fino a
riportare le scelte sulla sanità all’interno dei poteri del Consiglio regionale del Molise, evitando che una struttura commissariale abbia poteri decisionali così ampi senza peraltro riuscire nell’obiettivo di risanare un debito che, nonostante le chiusure e i disservizi negli anni, è persino aumentato.
Il capogruppo di FDI
Consiglio regionale del Molise
Michele Iorio