Disabilità, sanità e ambiente. Intervista ad Antonio Federico (M5S)

Antonio Federico, neo parlamentare molisano del Movimento 5 Stelle a confronto con un alunno della scuola di giornalismo H. Emingway diretta da Roberto Colella. Di seguito l’Intervista:

Onorevole come si è avvicinato alla politica? e perché ha scelto proprio la tematica dell’ambiente?

Allora ciao Luca e grazie per questa chiacchierata. Io ho sempre fatto politica sin dalle scuole superiori, all’università ho fatto parte delle rappresentanze studentesche e ho sempre avuto una predilezione per il contrasto alle ingiustizie e il tema ambientale è sempre stato il mio preferito. Poi ne ho scoperti altri nel tempo e ci arriveremo… Mi sono avvicinato alla politica già negli anni dell’università, sostanzialmente, e abbiamo fatto il meet up di Beppe Grillo, con le varie iniziative, da cui è conseguita la nascita del movimento 5 stelle.

Come si è sentito la prima volta che è entrato in Parlamento?
È stata un’emozione unica perché quel posto è ricco di storia. C’è tutta la nostra storia in quel posto lì e tanti lo hanno sporcato con i loro comportamento e con quei viziacci che hanno. E’ un posto meraviglioso e io sono orgoglioso di rappresentare gli italiani.

Come sono le sedie?
Erano più comode quelle della regione!
Cosa ne pensa del ministero della disabilità voluto dal governo? Pensa che sia stata una “pagliacciata compravoti” o pensa che potrà dare un vero aiuto alle persone con handicap?
Naturalmente non posso che augurarmi che non sia una
“pagliacciata pigliavoti” e lavorerò affinché non lo sia perché io ho lavorato tanti anni nel mondo della disabilità e quindi conosco tutte le problematiche che vivono gli operatori, le famiglie, gli utenti tutti quanti. E’ una filiera che conosco molto bene. Sarei anche felice di poter dare una mano sia sul territorio sia a livello nazionale, con l’aiuto del ministero.

In commissione a quali progetti state lavorando?
In commissione abbiamo già approvato il primo disegno di legge di iniziativa parlamentare, che stato approvato l’altro giorno alla camera, il primo disegno di iniziativa parlamentare di questa 18esima legislatura.
Riguarda l’istituzione di una commissione di inchiesta sul ciclo illecito di rifiuti, questa è una commissione che viene realizzata a ogni legislatura, però non mai portato a nulla anche perché, spesso e volentieri, chi la dirigeva non aveva interesse ad andare fino in fondo a determinate questioni, vedi il traffico dei rifiuti radioattivi e l’agire della camorra nella terra dei fuochi. Il generale Costa è stato colui che ha portato alla luce tutti gli sversamenti nella terra dei fuochi, infatti il primo decreto che lui ha emesso si chiama “terre dei fuochi” declinato al plurale perché non c’è solo la Campania ma ci sono altri territori con le stesse problematiche e c’è bisogno di un strumento legislativo che dia pieni poteri al ministero.

Quali progetti vorrebbe portare avanti?
Il mio obiettivo è quello di rappresentare i territori di confine, cioè le aree interne, come la Calabria, il Molise, la Basilicata e la cordiera dell’Appeninno che vengono lasciate indietro nelle programmazioni. Il cittadino di Campobasso ha pari diritti secondo Costituzione di un cittadino di Roma o di Torino. La sanità, le infrastrutture e l’istruzione devono equivalere.

Cosa vorrebbe fare assolutamente prima che finisca la sua esperienza in parlamento?
La cosa più importante è il diritto alla salute e questo diritto della salute deve essere garantito dal pubblico. Io mi batterò sempre, dormendo anche in parlamento se necessario, per una sanità pubblica e di qualità.

Secondo lei cosa servirebbe per correggere le mancanze della sanità pubblica?Che ci sia la percezione da parte dei cittadini che la sanità pubblica funzioni e che se devo fare una TAC o una radiografia non devo aspettare un anno e mezzo.
Penso che si possa risolvere migliorando la rete del territorio ma non aumentando gli ospedali, perché l’ospedale è l’ultimo punto dove vuoi andare, perché in ospedale si va solo se hai un problema serio, prima di arrivare all’ospedale c’è la medicina del territorio, la prevenzione. Il rapporto tra pubblico e privato è già regolamentato dalla Costituzione e dice che l’attività privata è costituzionalmente riconosciuta e deve essere tutelata e mai scoraggiata.
Nella sanità solo il pubblico garantisce universalità, eguaglianza, possibilità a tutti di accesso alle cure perché il privato lavora per elezione. Cioè non è obbligato a ricoverarti, il pubblico sì, e deve farlo nel miglior modo possibile; questa è una battaglia reale perché tutti avremo a che fare con gli ospedali e dobbiamo averli nella migliore condizione possibile.

In parlamento a cosa state lavorando per migliorare la vita delle persone con handicap?
Non saprei dirti quali sono le iniziative che sta portando avanti il ministero. Non ci sono iniziative o decreti all’ordine del giorno fermo restando che la legislatura è partita e comunque i segnali sono chiari: nessuno deve rimanere indietro e l’esperienza dei singoli messa al servizio della collettività realizza cose positive. La mia esperienza che ho avuto di lavoro nel settore della disabilità la voglio mettere al servizio della comunità, naturalmente ognuno sceglie l’ambiente a lui più congeniale. Io sono un ingegnere e sto nella commissione ambiente altrimenti sarei andato a fare i sociali e avrei aiutato i diversamente abili

Cosa ne pensa del gay pride di quest’anno?
Riuscirà a cambiare l’opinione sui gay o sarà una cosa del tipo siamo diversi accettateci?
Innanzitutto ti do una notizia che ancora non do a nessuno, io parteciperò al gay pride, personalmente sarò presente perché la ritengo una battaglia di civiltà e sui diritti civili non si torna indietro. Anche a livello parlamentare il concetto di diversità per me è relativo, io so che se c’è l’amore quello è un sentimento universalmente riconoscibile. Ognuno sa riconoscere l’amore e chi sono io per giudicare l’amore… Io conosco molti omosessuali che vivono la loro omosessualità di nascosto a partire dalle loro famiglie. Hanno un disaggio interiore fortissimo e alcune volte si arriva anche al suicidio.

Cosa spera di fare in futuro?
Ristabilire equità sociale. Io uso il pandino a metano perché non sono diventato ricco grazie a questa mia esperienza e non voglio diventare ricco ma voglio restare una persona normale perché c’e bisogno di restare con i piedi per terra. Il taglio dei vitalizi serve a dare questo segnale. Non siamo una casta politica e possiamo fare anche senza questi benefit. Attenzione è un ricalcolo non un abrogazione. Significa che tu cittadino prendi una pensione pari ai contributi versati mentre il parlamentare no e può passarlo a nipoti e pronipoti.

Cosa spera di ottenere in questi cinque anni?
Io spero di poter riuscire a fare quello che non sono riuscito a fare alla regione ovvero ridare quello che ho imparato ad altri.

L’intervista è stata realizzata da Luca Sarrapochiello, alunno della scuola di giornalismo per ragazzi (13-17 anni) E. Hemingway , rstudente del liceo scientifico di Campobasso .

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