“La lettera aperta della madre-coraggio molisana, con un bimbo di 9 anni con disturbi dello
spettro autistico, inviata al Ministro Locatelli, prova che c’è un’altra Molise lontana mille
miglia dai Palazzi della Politica a cui specie nei settori della sanità e dell’assistenza sociale
sono negati diritti fondamentali”.
A sostenerlo è il Presidente dell’Associazione Cultura e Solidarietà Aldo Di Giacomo per il quale la lettera smonta ogni tentativo politichese di una narrazione che non ci appartiene.
“La trasfigurazione della realtà arriva al punto di affermare che “il modello Molise può essere portato come esempio nelle altre regioni”. Tesi facilmente e sonoramente smentita dalla madre-coraggio per la quale “l’esempio Molise può essere portato davanti alla Commissione Europea per i Diritti delle persone con disabilità”. ù
Il Rapporto di Cittadinanzattiva (Tribunali per i Diritti del Malato) ha evidenziato che la Regione Molise ha investito solo l’1,7% di quanto aveva a disposizione, circa 2,5 milioni di euro, per tentare se non di abbattere almeno di ridurre le liste di attesa per gli interventi chirurgici urgenti che restano l’esempio più evidente della malasanità molisana. Ancora peggio relativamente ai disturbi dello spettro autistico, perché come riferisce madre-coraggio, il Molise è una regione dove: non è possibile ricevere una diagnosi e non esiste una presa in carico precoce.
È dunque per le madri come questa – afferma Di Giacomo – che chi come la nostra Associazione ha la missione della solidarietà non rinuncia a scuotere la società civile per evitare che dopo le nuove elezioni regionali non resti altro da fare se non proteste e lamentazioni. Per gestire il nostro servizio sanitario regionale servono manager che hanno già esperienze in grandi Aziende Sanitarie italiane e non politici di professione.