Anche il PCL MOLISE sostiene la mobilitazione a Lanciano domani sabato 23 maggio, contro le trivellazioni che devastano il mare e l’ambiente.
Nella costa molisana, già nell’ottobre 2011, ci aveva tentato il ministro di destra Prestigiacomo, la quale concesse il permesso illegittimo alla Petroceltic, che fu bloccato dalla mobilitazione popolare e dalla sentenza del TAR del Lazio.
Oggi ci ritenta Renzi con il Decreto “sblocca speculazioni” , a consentire una folle devastazione delle coste italiane con i progetti OMBRINA e ELSA2, tra cui quelle abruzzesi e molisane, tanto per ricordarci che i governi del PD o della destra, altro non sono che “i comitati esecutivi della borghesia”, per dirla con il sempre attualissimo Marx.
Infatti queste dannose operazioni servono solo ad arricchire le multinazionali causando devastazione ambientale, cementificazioni, trivelle, privatizzazioni del territorio.
Sono ben note le conseguenze disastrose già eccepite ad esempio per la costa termolese: in modo specifico sulla fauna ittica, ma in generale sul paesaggio; nel ciclo perforazione-trasporto per la contaminazione con gli idrocarburi su suolo, acque, aria, flora e fauna.
Si mette a repentaglio anche lo sviluppo dell’ecosistema del costituendo Parco nazionale “Costa Teatina”, peraltro già previsto con legge n.93/2001, ai confini del Molise; al contrario, occorre rivendicare l’inserimento pieno in tale parco, anche della costa molisana.
Solo la mobilitazione popolare può fermare i capitalisti devastatori delle trivelle e i loro governi di destra o del PD. Per contrapporre, alla nefasta legge del capitale e del profitto, il mare pulito, l’economia agroalimentare di qualità, la valorizzazione culturale del territorio, il rispetto della natura.
Nella consapevolezza che, in prospettiva, solo un governo dei lavoratori potrà rovesciare la dittatura di questi colossi finanziari e del loro sistema capitalista, che sta devastando e immiserendo il pianeta, realizzando una nuova organizzazione economica e sociale, dove la produzione sia collettivizzata, per essere rivolta, non al profitto di pochi, ma alle esigenze di tutti ed al rispetto della natura.