Valorizzazione delle tradizioni locali che, anche a seguito dei fenomeni migratori, subiscono perdite e lacerazioni. Favorire le occasioni di incontro, confronto e condivisione tra italiani ed emigranti, tra passato e presente, tra culture e territori e rivitalizzare borghi sempre più spopolati e disabitati, soprattutto al Sud. Questi e tanti altri temi sono stati affrontati, a Montecitorio (presso la Camera dei Deputati), dal consigliere regionale (nonché presidente della Terza Commissione) Armandino D’Egidio.
Il Molise, del resto, è una terra nota per il forte tasso di abbandono dei borghi e l’aumento esponenziale dei fenomeni migratori. D’Egidio ne ha discusso con Fucsia Nissoli Fitzgerald (americana che alle elezioni politiche del 2018 è stata rieletta alla Camera dei Deputati, come esponente di Forza Italia nella lista unitaria di centro-destra “Berlusconi-Salvini-Meloni”) e con altri esponenti politici nazionali. Durante i lavori alla Camera è stato presentato anche il “Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e cultura”; e alla kermesse ha partecipato anche il consigliere D’Egidio. L’evento si svolgerà dal 1 al 10 agosto 2018. Il Festival nasce nel 2016 come un’iniziativa culturale finalizzata a riunire gli attori culturali, la società scientifica e gli enti territoriali del territorio per promuovere e sviluppare le comunità, utilizzando la migrazione in chiave positiva, come elemento interpretativo e di conoscenza: è un contributo e un tributo alla nostra Italia e ai tanti italiani sparsi nel mondo. Tra i temi al centro del dibattito di questa III edizione, la rivitalizzazione dei piccoli borghi abbandonati, il turismo sostenibile, la fuga dei cervelli.
“Quando parliamo di emigrazione pensiamo sempre ai nostri nonni – afferma Giuseppe Sommario, ricercatore Università Cattolica di Milano e direttore artistico del Festival – con la valigia di cartone. L’emigrazione oggi non è finita, continua ma con altre modalità”.
La Fondazione Migrantes nel 2015-2016 ha rilevato che sono partiti più italiani di quanti immigrati siano arrivati nella penisola e che persino le seconde generazioni di questi ultimi hanno cominciato ad andare via. La sorpresa per il repentino rovesciamento di un trend che sembrava assodato dagli anni 1980, cioè per il saldo migratorio tornato negativo dopo decenni di forte immigrazione, è stata raddoppiata da quella per l’altissimo costo sociale ed economico. La popolazione italiana invecchia irrimediabilmente, sta perdendo i suoi giovani e non acquisisce quelli di altri paesi. Inoltre, vede allontanarsi una parte dei propri laureati, formati a caro prezzo.
“Bisogna analizzare il fenomeno delle migrazioni – ha detto D’Egidio – e cercare di ‘costruire’ delle condizioni per invogliare soprattutto le generazioni più giovani a non abbandonare la nostra splendida terra. Quello dei giovani è uno dei temi più cari anche per il presidente Donato Toma e dunque sono sicuro che il nostro governo presto si attiverà per mettere in campo delle politiche in tal senso”.