Se sulla proroga del bilancio 2021 (e del termine per approvare Pef e tariffe Tari 2021) non dovrebbe esserci ostacoli, sul resto gli enti dovranno mettersi subito al lavoro.
Molti enti aspettavano il Milleproroghe, ultimo appuntamento normativo del 2020 utile per portare a casa la proroga del termine di approvazione del bilancio 2021-2023, dell’obbligo di accantonamento al fondo di garanzia dei debiti commerciali, del termine di approvazione del Pef della Tari e, magari, del canone unico patrimoniale (o almeno la sua introduzione facoltativa).
Tutte le aspettative sono state disattese nell’anno più difficile mai conosciuto nella
storia degli ultimi decenni. Occorrerà dunque attendere i prossimi provvedimenti per capire cosa il Governo sarà disposto a concedere. Se la proroga del bilancio 2021 (e con esso del termine per approvare Pef e tariffe Tari 2021) non dovrebbe incontrare particolari ostacoli, sul resto oramai le speranze sembrano quasi svanite e gli enti si dovranno mettere subito al lavoro per adeguarsi.
Per gli enti locali, il decreto proroga una serie di disposizioni contenute nel decreto legge
32/2019 (Sbloccacantieri), dalla facoltà di aumento dell’anticipazione del prezzo alla
possibilità di affidare la progettazione definitiva ed esecutiva anche in assenza del
finanziamento dell’opera, alle modalità semplificate di affidamento dei lavori di manutenzione.
Prorogati anche una serie di termini contenuti nei decreti emergenziali, dal lavoro agile svolto in modalità semplificata alla possibilità per gli organi collegiali di riunirsi in videoconferenza anche senza regolamento. Vengono concessi sei mesi di tempo in più per adeguare i contratti di concessione in essere per l’accertamento e riscossione delle entrate locali alle disposizioni della legge 160/2019 mentre i comuni potranno utilizzare anche nel 2021 le risorse assegnate per il potenziamento dei centri estivi.
Nel Milleproroghe un nuovo rinvio per l’obbligo di gestione associata delle
funzioni fondamentali dei Piccoli Comuni.
Arriva l’ennesima proroga, al 31 dicembre 2021, per l’obbligo gravante sui Comuni
con popolazione fino a 5mila abitanti, ovvero fino a 3mila abitanti se appartengono
o sono appartenuti a comunità montane, di gestire in forma associata le funzioni
fondamentali indicate nell’art. 14, comma 31-ter, del d.l. n. 78/2010.
Il rinvio è contenuto nell’art. 2, comma 3 del d.l. 31 dicembre 2020, n. 183,
“Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, di realizzazione di
collegamenti digitali, di esecuzione della decisione (UE, EURATOM) 2020/2053
del Consiglio, del 14 dicembre 2020, nonché in materia di recesso del Regno Unito
dall’Unione europea” (cd Milleproroghe). La norma prevede che “all’articolo 18-bis
del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, convertito, con modificazioni, dalla
legge 28 febbraio 2020, n. 8, le parole “sono differiti al 31 dicembre 2020” sono
sostituite dalle seguenti: “sono prorogati al 31 dicembre2021”. Resta invariata la
modalità di comunicazione via Pec dell’avvenuta pubblicazione dei dati entro il 31 gennaio.
Come PRESIDENTE DELL’ANCI MOLISE, sarà mia cura che le istanze richiamate vengano
tradotte dal Governo in provvedimenti di interesse per i Comuni.
avv. Pompilio Sciulli