Con una nota formale indirizzata all’Assessore ai Trasporti Vincenzo Niro, le Segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno provveduto ad elencare una serie di criticità suddivise per macro tematiche che investono da tempo il settore ferroviario e per le quali i sindacati confederali dei trasporti hanno auspicato l’attivazione di un tavolo tecnico/politico al pari di quanto si sta delineando rispetto ai temi e alle altrettante criticità che caratterizzano il comparto su gomma del trasporto pubblico locale.
INTERVENTI SULLE INFRASTRUTTURE FERROVIARIE -Sicuramente in cima alle criticità vi è il corposo capitolo che attiene gli urgenti interventi sulle infrastrutture ferroviarie. E la lista è davvero lunga a cominciare dalla attesa riapertura della tratta ferroviaria Termoli – Campobasso il cui servizio è stato incredibilmente sospeso lo scorso 9 dicembre 2016, paradossalmente proprio al termine di una serie di investimenti e di lavori di potenziamento infrastrutturale effettuati sulla linea. Una riapertura annunciata con enfasi qualche mese fa dalla Regione con tanto di indicazione di obiettivo temporale fissato per giugno 2019 (evidentemente fallito) e sulla quale vi è davvero tanta aspettativa anche in relazione alle condizioni di estrema difficoltà in cui versa l’unica viabilità alternativa costituita come è noto dalla statale Bifernina.
Unitamente alla Termoli-Campobasso esistono ulteriori tratte ferroviarie che nel tempo hanno purtroppo subito la stessa sorte e ci riferiamo esplicitamente alla Benevento-Campobasso (sospesa nel 2013 e riattivata parzialmente nel 2017 solo per finalità turistiche) e alla Isernia-Sulmona più nota come “Transiberiana d’Italia” in virtù delle suggestive e abbondanti nevicate che caratterizzano questa ferrovia appenninica che collega le regioni Abruzzo e Molise. La linea in questione è pressoché inutilizzata se si esclude la tratta Sulmona-Carpinone il cui percorso è attualmente utilizzato unicamente dai treni storici della Fondazione FS in grado di attirare turisti da ogni parte d’Italia.
SUPERAMENTO DEL BINARIO UNICO E PROGRESSIVA ELETTRIFICAZIONE – Rammentando che la rete ferroviaria del Molise, con una percentuale che si attesta sul 91%, è presente una delle più alte concentrazioni del cosiddetto “binario unico”, vi è altresì una estenuante attesa che coinvolge di fatto tutte le regioni che si affacciano sull’adriatico, rispetto al superamento della cosiddetta strozzatura che coinvolge la tratta Termoli-Lesina e che costituisce l’unico punto a binario unico dell’intera linea ferroviaria adriatica. Sempre in tema di interventi infrastrutturali ferroviari ampiamente annunciati, si attendono risposte e tempi certi rispetto ai lavori di elettrificazione della tratta Roccaravindola-Campobasso, ai lavori concernenti la metropolitana leggera tra Matrice e Bojano e al piano regionale riguardante la progressiva eliminazione/sostituzione dei passaggi a livello.
IL CONTRATTO DI SERVIZIO E GLI INVESTIMENTI – Unitamente ai corposi aspetti infrastrutturali, vi sono poi tutta una serie di elementi altrettanto significativi legati espressamente agli impegni assunti dal gestore Trenitalia con la Regione Molise nell’ambito del cosiddetto contratto di servizio sottoscritto nel 2017 per un valore economico complessivo pari a 223 milioni di euro (comprensivo di corrispettivi e di ricavi da mercato) e che, salvo sorprese, dovrebbe scadere nel 2023. Nell’ambito di questo contratto sono stati ovviamente previsti anche investimenti sul materiale rotabile atteso che il Molise anche su tale versante è collocato negli ultimi posti di una ipotetica classifica delle regioni italiane che tiene conto della vetustà del materiale rotabile (in Molise la vetustà media è pari a circa 17 anni).
La Regione Molise in sinergia con altre regioni che si affacciano sull’adriatico e che non dispongono della più attenzionata rete di alta velocità, dovrebbe pretendere dalle ferrovie dello stato un servizio più capillare di treni soprattutto in alcune fasce della giornata nelle quali il servizio è clamorosamente assente: ci riferiamo alla mancanza di treni a lunga percorrenza direzione nord – sud nella fascia antimeridiana.
LA RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE DI VENDITTA – Un altro aspetto rilevante nell’ambito delle clausole contrattuali condivise tra Trenitalia e Regione Molise è sicuramente legato alla riorganizzazione della rete di vendita e, nello specifico, al destino delle biglietterie ubicate nelle stazioni ferroviarie. Riteniamo, a tal proposito che la chiusura della biglietteria di Isernia, avvenuta peraltro senza la consultazione delle Parti sociali e dei rappresentanti dell’utenza, sia un atto gravissimo di arroganza e di scarsa attenzione alle necessità della popolazione locale e di un capoluogo di Provincia. Un tema quello della riorganizzazione della rete di vendita che fa il paio con la necessità per questa Regione di accelerare su un progetto indispensabile di integrazione tariffaria e modale.
LE NUOVE ASSUNZIONI IN FS E L’ATTENZIONE PER IL MOLISE – L’ultimo aspetto ma non per importanza che le Segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti chiederanno di affrontare con estremo interesse attiene le immissioni di nuovo personale nel gruppo FS. Un fenomeno in forte evoluzione atteso che l’Amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti ha annunciato che sono in arrivo oltre 4000 nuove assunzioni presso il Gruppo Ferrovie dello Stato nei settori legati al trasporto ferroviario, della logistica, nel Polo Mercitalia per il trasporto commerciale su ferrovia e nel Tpl. Ebbene, riteniamo che anche il Molise debba aspirare a legittime aspettative in termini di risposte occupazionali e che si debba immediatamente arrestare ed invertire un trend negativo che oggi vede le nuove immissioni di personale che si registrano nella nostra regione, riconducibili a cittadini che risiedono quasi esclusivamente in altre realtà regionali limitrofe.
In definitiva stiamo parlando di un quadro assai desolante con il quale gli utenti delle ferrovie molisane convivono sin dall’inaugurazione della galleria di Rocca d’Evandro. Da allora un continuo decadimento fatto solo di tagli, chiusure di linee e disservizi. E’ quanto mai doveroso pretendere una drastica inversione di tendenza che restituisca buone notizie e il sorriso a chi intende muoversi con il treno.