Presieduta dal suo Presidente, Vittorio Nola, si è riunita la Commissione speciale, a carattere temporaneo, di studio del fenomeno della criminalità organizzata nel Molise.
I Commissari, nell’ambito dell’espletamento del mandato ricevuto dal Consiglio regionale di approfondire i vari aspetti del pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata in regione, hanno continuato il percorso portato avanti fin dal mese di settembre, di ascolto e di confronto con i differenti attori sociali del territorio molisano.
Nella seduta del 6 febbraio 2020, in particolare, sono stati ascoltati i rappresentanti regionali e provinciali di CGIL, CISL, UIL, FIOM, ULILM, FIN-CISL. Presente anche il rappresentante di Legambiente.
Ciascuno degli intervenuti, dal punto di vista della propria attività e dell’esperienza acquistata negli anni sul territorio regionale, ha fornito sfaccettature del problema del pericolo di infiltrazione criminale nel mondo dell’economia molisana. In particolare i rappresentanti sindacali e quello di Legambiente hanno evidenziato il grosso interesse che può destare il complesso e variegato mondo degli appalti e dei sub appalti di opere edilizie e di prestazione di servizi di vario genere, inclusi quelli sanitari.
Settori questi che vanno certamente attenzionati e posti sotto la lente di ingrandimento, per assicurare il corretto svolgimento dei vari passaggi amministrativi ed operativi che partono dall’inizializzazione delle procedure di affidamento di un’opera o di un servizio, fino alla sua realizzazione o espletamento. Dall’audizione è giunta anche notizia che nell’ambito delle agromafie, il Molise sembrerebbe stia assistendo in questo periodo, oltre alla “tradizionale” importazione di forza lavoro sottopagato da altre regioni ad opera dei cosiddetti “caporali” legati alla criminalità organizzata, anche all’esportazione di lavoratori che dalla nostra realtà, sempre su impulso e controllo dei “caporali”, quotidianamente raggiungono i territori delle province limitrofe per prestare, in condizioni molto difficili (sia dal punto di vista umano che da quello salariale), la loro opera in appezzamenti e strutture agricole.
Di qui la richiesta di implementare i controlli da parte delle istituzioni preposte, per evitare sfruttamento e oltraggio alla dignità delle persone interessate.
Attenzione è stata chiesta poi per il complesso ed articolato “ciclo dell’acqua” che in questa regione riveste particolare importanza, e i cui passaggi nodali, in termini di realizzazione di opere, gestione di impianti e commercializzazione del prodotto, possono attirare l’interesse delle mafie.
Ciascuno degli intervenuti ha evidenziato positivamente la determinazione del Consiglio regionale, e della Commissione Speciale in particolare, a voler analizzare e capire i vari fenomeni in atto o i rischi che potrebbero interessare i diversi settori socio-economici della regione.
“Un‘indagine conoscitiva, la nostra –ha ribadito il Presidente Nola -, funzionale sia a conoscere il problema che a rafforzare le basi culturali e valoriali capaci di consentire al nostro territorio di essere il meno permeabile possibile ad infiltrazioni malavitose”.
Nola ha anche dato notizia che entro il mese di marzo la Commissione presenterà un primo report all’Assemblea consiliare sul lavoro svolto e sulle idee, esperienze, proposte e suggerimenti raccolti dalle tante audizioni poste in essere in questi mesi.