Costi istituzionali e contenimento della spesa. Si segua l’esempio nazionale

petraroia1Nella manovra finanziaria regionale e nella legge di bilancio occorrerà inserire il recepimento delle norme sul contenimento dei costi istituzionali introdotti dal D.L. n. 78/2010 in avanti attivati dai Governi presieduti da Silvio Berlusconi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi. L’impianto dei bilanci pubblici è vincolato alle nuove disposizioni introdotte nell’ordinamento nazionale e ricordate dalla Magistratura contabile, confermate dalle sentenze della Corte Costituzionale e ribadite dalla Corte dei Conti nei procedimenti per la parificazione del Bilancio Regionale 2012.

La dismissione delle partecipazioni societarie, il rispetto delle regole di funzionamento delle società in house della Regione, l’affidamento dei servizi pubblici attraverso gare, il controllo di gestione interno, l’assegnazione di obiettivi di risultato credibili alla dirigenza, l’osservanza delle norme sul personale e sulle consulenze, la cessione del parco auto e di immobili non strategici, l’ottimizzazione logistica per ridurre i fitti, l’attivazione del sistema digitale ed il riordino degli Enti Sub-Regionali, rappresentano impegni irrinviabili tesi ad adeguare il Sistema Molise e renderlo più efficiente e competitivo.
Insieme a queste scelte rigorose che dovranno allineare la Regione alle nuove norme contabili per evitare altre sanzioni della Corte Costituzionale e della Corte dei Conti, bisognerà disegnare un percorso per uscire dall’emergenza, pagare i debiti pregressi e strutturare un nuovo modello istituzionale e amministrativo che sappia rispondere alle attese dei cittadini.
I tagli imposti negli ultimi quattro anni per via delle leggi sul contenimento della spesa pubblica hanno causato danni sociali pesanti sul tessuto economico molisano con una crescita esponenziale della disoccupazione che è arrivata al 15,7%, a cui si deve sommare il numero dei posti di lavoro in bilico di dipendenti che operano in imprese partecipate a rischio.
Spetta alle istituzioni agire per cambiare i processi e far ripartire l’economia, ma come insegna il Governo Nazionale in questa fase è necessario che ciascuno contribuisca direttamente al superamento dell’emergenza sociale.
Serve coraggio, determinazione, coerenza e voglia di cambiare a partire da sè stessi, proseguendo e accelerando le misure di contenimento della spesa già avviata dalla maggioranza di centrosinistra con scelte coerenti di tagli, riduzioni e contenimento dei costi.

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