Sono 30 giorni dall’entrata in vigore delle direttive restrittive di libertà emanate dal governo, che limitano movimenti e circolazioni alle persone, se non di estrema necessità, per mitigare la diffusione del contagio da Coronavirus. I cittadini hanno ben accolto anche le successive direttive più restrittive, attuando il motto #IoRestoaCasa. Un risultato positivo è la diminuzione del numero dei soggetti positivi, dei ricoveri e dei decessi che da giorni si registra nelle regioni maggiormente aggredite. In Molise i cittadini hanno mostrato maggior disciplina. Finora non c’è stata l’esplosione dei contagi come altrove.
Il risultato è che il numero dei soggetti positivi, quelli ricoverati in terapia intensiva e dei deceduti sono stati limitati e nei due ultimi giorni non ci sono stati tamponi positivi, ed oggi si registrano solo due nuovi positivi su 148 tamponi analizzati, raggiungendo finora il numero di 224 positivi su 1894 tamponi eseguiti. L’auspicio è che questo andamento prosegua anche nei giorni a seguire. I Molisani con il loro comportamento hanno contribuito molto a scongiurare il peggio visto, come al nascere dell’emergenza, la programmazione è stata affrontata dai soggetti preposti a rilento e poco puntuale. Senza l’immediata costituzione, in supporto dei decisori, del Comitato Tecnico Scientifico,avvenuta solo di recente, diversamente da quanto avvenuto in altre regioni. Si è pensato forse con buona dose di superficialità che il Molise fosse immune da Coronavirus. Una programmazione che il Consiglio regionale nell’ultima seduta ha stravolto, approvando una mozione che impegna il Presidente Toma a convertire in ospedali Covid-19 le Case della salute di Venafro e Larino.
Quest’ultimo come ospedale per acuti con la realizzazione del reparto infettivo, terapia intensiva, rianimazione e un laboratorio molecolare ed altro ancora. Ciò ha modificato quanto programmato in precedenza con: ospedale Cardarelli Hub e il S. Timoteo e il Veneziale come Spok da Covid-19. A ciò è seguita la dichiarazione del Direttore Florenzano che smentisce quanto proposto e approvato in Consiglio regionale, affermando che il Vietri e il Veneziale non saranno Spok ma utilizzati solo per cure a bassa densità da Covid-19. Profondo sconcerto è stato anche prodotto nel vedere il corteo di ambulanze e auto delle forze dell’ordine che trasferiva notte tempo e, all’insaputa dei familiari, gli anziani che positivi al Covid- 19 erano ospitati in una Casa di riposo di Agnone e alcuni di Cercemaggiore da poche ore giunti al Vietri di Larino.
Tanta l’amarezza e il disappunto nei cittadini, nei responsabili degli enti locali e familiari da sottoporre il caso alle autorità giudiziarie per accertare eventuali irregolarità e responsabilità nelle operazioni effettuate. A ciò si aggiunge anche la delusione per il mancato riscontro da parte del Presidente Toma, alle ripetute richieste di una ordinanza, come emesse da altre regioni, a favore delle famiglie e persone con disabilità: motorie, sensoriali, intellettive, disturbi del neurosviluppo, e socializzazione, che a loro il Coronavirus ha reso la vita già complessa, ancor più complicata.
E’ anche importante quanto emerge nell’osservare gli interventi dei rappresentanti degli enti (Regione, Asrem) preposti all’emergenza da fine febbraio,inizio Coronavirus, ad oggi constatando un cambiamento. In detto periodo e fino a qualche giorno fa, i comunicati con i dati e le iniziative intraprese risultano sempre eseguiti dalla presenza congiunta, in completa simbiosi, dal Presidente Toma e dal Direttore Generale Florenzano. Da qualche giorno sembra invece che qualcosa sia cambiato: apparizioni e comunicati agli organi di informazione non più congiunti ma distinti. A tal riguardo in una recente intervista il Presidente Toma ha persino distinto e rimarcato il suo ruolo e relative funzioni, in primis da responsabile della Protezione Civile, dagli altri soggetti: Direttore Generale Asrem, Direttore Generale Assessorato alla Salute,Commissari ad acta alla Sanità. Ciò porta a percepire la fine di simbiosi con il Direttore Florenzano, facendo credere anche una presa di distanza da alcune decisioni attuate di recente. Questo scenario, emergenza nell’emergenza , se dovesse protrarsi anche nei giorni avvenire, non potremmo certo aspettarci cose buone.
Ai cittadini oltre che continuare a #RestareaCasa anche in aprile con sacrificio e rischio persino di “sclerare” con relative conseguenze sociali, non resta che chiedere il supporto di persone di comprovata esperienza, senza escludere l’eventuale nomina di un commissario ad acta per superare l’emergenza Coronavirus. Termoli, 8 aprile 2020 Nicola Felice Presidente Comitato San Timoteo