«Possiamo fare tutti i decreti e le ordinanze possibili ed immaginabili, ma senza un forte patto tra istituzioni e cittadinanza, senza il rispetto scrupoloso delle disposizioni, avremo fallito l’obiettivo».
Il presidente della Regione Molise, Donato Toma, torna sull’argomento emergenza COVID-19 il giorno dopo la grande fuga dalle nuove zone rosse e l’emanazione della terza ordinanza per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus.
Usa parole rassicuranti il governatore: «Il numero esiguo di abitanti, l’assenza di focolai originari, i controlli del cluster termolese ci fanno ben sperare in un contenimento del picco».
Proprio nel centro adriatico sono stati effettuati 95 tamponi, in corso di processo. I primi 38, già elaborati, hanno dato tutti esito negativo.
Sul piazzale del Veneziale di Isernia, intanto, si sta allestendo una tenda pre-triage. «Nulla di allarmante, si tratta di una misura precauzionale per essere pronti rispetto a ciò che potrebbe accadere e che ci auguriamo non accada», chiarisce Toma.
Alle ore 11.00 di oggi, secondo il report fornito dall’Asrem, la situazione relativa all’emergenza COVID-19 è la seguente: 14 persone positive, di cui 2 in Terapia intensiva, 5 presso il Reparto di Malattie infettive, 7 in isolamento domiciliare; 247 le persone in isolamento precauzionale, 160 quelle in sorveglianza. Ad oggi, da parte delle persone giunte dalle zone rosse del Nord Italia, sono pervenute 200 segnalazioni, 140 quelle verificate, le restanti in fase di accertamento.
Questa mattina, presso Palazzo Vitale, è continuato il confronto con le Strutture private accreditate molisane. ll presidente Toma, il direttore generale della Salute Gallo e il direttore generale dell’Asrem Florenzano hanno incontrato i responsabili di Gemelli Molise e Neuromed.
«Anche nella riunione di stamattina, come del resto in quella di sabato – spiega il governatore – abbiamo registrato la massima disponibilità degli operatori privati, che ringrazio, ad aumentare la dotazione dei posti letto di Terapia intensiva che, nel Molise e nel resto d’Italia, è l’unico problema serio che potremmo avere laddove si verificasse un aumento esponenziale del contagio».