La Prima Commissione del Consiglio regionale sarà messa nelle condizioni di verificare puntualmente l’avanzamento dell’accordo tra il Governo nazionale e quello regionale per il ripiano del disavanzo di amministrazione che, di fatto, sta bloccando l’attività amministrativa dell’intera regione.
A deciderlo all’unanimità, l’aula di Palazzo D’Aimmo, ieri nel votare il testo della mozione che ho presentato, d’intesa con il Presidente della Prima Commissione Roberto Di Pardo, in un’ottica di collaborazione istituzionale che non potrà far altro che bene alla risoluzione del primo tra i tanti problemi della Regione Molise, quello dei cosiddetti “conti”.
La legge di stabilità 2023, ai commi 455 e 458 dell’art.1, a fronte del contributo governativo di 20 milioni di euro, ha stabilito un ventaglio di adempimenti di tipo finanziario e un cronoprogramma stringente in capo alla Regione, tra i quali lo stanziamento di risorse proprie pari ad almeno la metà del contributo annuo, da destinare al ripiano del disavanzo e al rimborso dei debiti finanziari.
La legge nazionale ha inoltre imposto, oltre all’aumento dell’addizionale regionale Irpef, tutta un’altra serie di obblighi, con il Consiglio regionale chiamato, annualmente, a verificare il rispetto dei termini dell’accordo, pena la perdita del contributo statale.
Per mettere il Consiglio nelle condizioni di esercitare la sua funzione di controllo prevista dallo Statuto, ho dapprima proposto una Commissione speciale, poi, d’intesa con il Presidente Di Pardo, si è convenuto di “potenziare” le competenze e gli strumenti di verifica in capo alla Prima Commissione permanente, competente per le questioni di bilancio.
Oltre ad audire tutti i soggetti istituzionali deputati alla redazione degli atti contabili, grazie alla mozione approvata ieri in Aula, la Commissione potrà avvalersi anche di risorse specializzate per garantire un autorevole e approfondito sostegno tecnico al lavoro istruttorio e di controllo.
Un importante passo in avanti verso la “normalizzazione” dei numeri regionali, che permetterà al Consiglio di riappropriarsi anche della sua funzione di controllo e programmazione, da troppo tempo smarrita in via IV Novembre.
Ringrazio, dunque, i colleghi consiglieri che hanno compreso la grande responsabilità che ha oggi il Consiglio regionale, rispetto alla necessità di dimostrare al Governo nazionale la nostra capacità di onorare gli impegni e portare a termine tutti gli adempimenti. Sarà infatti l’assemblea legislativa regionale a dover dare semaforo verde entro fine anno. Diversamente, niente contributo nazionale di 20 milioni, indispensabile per chiudere il bilancio. E Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno.
Micaela Fanelli