L’approvazione delle nuova legge regionale per gli aiuti all’editoria locale è sicuramente un traguardo importante da apprezzare. Alla Giunta ed al Consiglio i ringraziamenti dell’Associazione della stampa per aver accolto la richiesta di sostenere un settore tanto delicato quanto sofferente per la crisi.
La nostra idea primaria resta quella di una legge di sistema, come quella da noi proposta, per un intervento più organico e dettagliato, ma questo non ci impedisce di confrontarci sul testo varato. Condivisibili sono il limite massimo di assegnazione per ogni testata e la graduatoria generale senza distinzione tra settori (web, cartaceo, TV), in un periodo in cui la tecnologia e i comportamenti individuali modificano le modalità di fruizione del prodotto; non è comprensibile e giustificabile, invece, la ratio di impedire l’accesso ai fondi regionali per chi ha già usufruito di contributi da ‘altri enti’ oltre i 40mila euro. Da una prima lettura questo escluderebbe di fatto una o due aziende, comunque le più importanti per numero di occupati. Oltre a non essere giustificato il tetto, non si comprende perché 40mila. E perché non 200 o 300mila? Abbiamo spiegato ampiamente che gli aiuti nazionali incidono parzialmente nei bilanci di una concessionaria di frequenze, quindi un contributo aggiuntivo, calcolato su parametri diversi, è auspicabile e necessario.
Nel regolamento attuativo sarà opportuno, inoltre, definire meglio il metodo con il quale le imprese devono calcolare l’importo richiesto, perché il testo attuale scaturisce da una diversa ‘interpretazione” della proposta avanzata a suo tempo dall’Asm. In questo contesto va anche rettificato il perimetro delle spese del personale. La legge è stata incentrata per favorire l’occupazione giornalistica, pilastro della qualità del prodotto e della filiera, mentre ora si ricomprendono anche ad altre figure professionali.
Nelle prossime ore il sindacato dei giornalisti presenterà al presidente del Consiglio regionale, al presidente della Giunta e a tutti gli eletti le proposte di modifica da apportare con urgenza alla Legge, per far sì che la norma sia inclusiva e non distorsiva del mercato.
Il consiglio direttivo Asm
Mauro Carafa
Giuseppe di Pietro
Mauro Gioielli
Giovanni Mancinone
Camillo Pizzi
Stefano Ricci
Antonio Ruggieri
Monica Vignale
Giuseppe Villani