Comunità montane/ De Chirico: bocciato l’emendamento tutela comuni, il centro destra volta le spalle ai sindaci


In seduta di Bilancio il governatore Donato Toma e la sua maggioranza hanno bocciato l’emendamento che avrebbe eliminato l’assurdo contributo che i Comuni, quindi i cittadini, sono costretti da anni a pagare alle Comunità montane molisane senza avere alcun servizio in cambio. Una bocciatura priva di logica se pensiamo che, mesi fa, il presidente e la stessa maggioranza hanno espresso voto favorevole a una mia mozione che aveva lo stesso intento.
Parliamo di una questione essenziale, perché c’era e c’è assoluta necessità di risolvere un’anomalia storica nella legge del 2011.

Quella norma prevedeva la soppressione delle Comunità montane e obbligava i Commissari liquidatori a garantire i servizi comunali in forma associata, ricevendo dai Comuni i corrispettivi per i servizi svolti e, strettamente legata ad essi, una quota associativa per l’ordinario funzionamento.


La legge, però, non poteva prevedere che la liquidazione sarebbe durata anni, che i Commissari avrebbero disatteso quell’obbligo e che molti Comuni sarebbero tornati a svolgere quei servizi autonomamente. Quindi era necessario un chiarimento interpretativo che mettesse fine, almeno ex nunc, a una diatriba che sta avendo anche risvolti giudiziari.


A ottobre scorso il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione a mia prima firma sullo stesso argomento, quindi da mesi molti sindaci attendevano una risposta logica, perché i Comuni, non ricevendo alcun servizio dalle Comunità montane, non possono ancora pagare una quota per un funzionamento che peraltro non ha nulla di ordinario.


Il MoVimento 5 Stelle si occupa da tempo di questo tema. Negli ultimi mesi, ad esempio, abbiamo proposto il passaggio della gestione commissariale in capo a Dirigenti regionali per evitare di pagare quattro commissari esterni; la gestione delle Comunità in capo ad un solo Commissario; l’eliminazione dei costi derivanti dai contenziosi usufruendo esclusivamente dall’Avvocatura regionale. Infine giorni fa, durante la discussione al Bilancio, abbiamo proposto di emendare la legge in modo da eliminare l’iniqua e inutile quota associativa, chiedendo che i Comuni paghino “solo nel caso in cui i servizi siano garantiti ed effettuati”.


Invece niente: Toma e la maggioranza hanno deciso di continuare a finanziare gestioni liquidatorie infinite, inconcludenti e di continuare a pagare alcuni privilegiati dalla politica nostrana. Sebbene il presidente abbia normato un iter amministrativo lungo e tortuoso per raggiungere l’obiettivo finale, infatti, questi enti in liquidazione e commissariati da nove anni restano ancora oggi uno spreco di denaro pubblico.
È giusto che i sindaci sappiano dell’impegno profuso da me e da tutto il MoVimento 5 Stelle per tutelare i Comuni e i cittadini. A loro, oggi, dico che non ci fermeremo.

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