Il Molise ripiomba, ancora una volta, nella carenza di risorse idriche. A patire soprattutto i comuni della costiera adriatica e della zona frentana. Aree con distese di campi coltivati e, in questo periodo, particolarmente affollate da turisti.
Così sale la rabbia per una questione che si ripropone ciclicamente e che non dovrebbe sussistere considerato che proprio il Molise è una terra ricca di acqua. E mentre quello che è considerato ‘oro blu’ viene ceduto a regioni confinanti, sempre più spesso senza concreti corrispettivi economici, il Molise paga lo scotto di una risorsa negata e di servizi inadeguati.
“È impensabile – ha ribadito la consigliera regionale, Aida Romagnuolo – che proprio i nostri territori debbano fare i conti con la mancanza di acqua. Famiglie con bambini e attività commerciali che si ritrovano, a volte senza nemmeno preavviso e tra infinite difficoltà, ‘a secco’. Una vicenda che deve trovare, una volta e per tutte, una soluzione, e questo anche per le sorti economiche della regione. I cittadini pagano le tasse ed è ingiusto che vengano privati di tale bene”.
Nel mirino non manca Molise Acque, l’azienda Speciale che si occupa del rifornimento ai serbatoi di 170 Comuni molisani, pugliesi e campani, costantemente alle prese con potenziamento di pompe di sollevamento o manutenzione degli acquedotti. Ma come sempre, quando sono in corso lavori, a subire i disagi restano i molisani.
“Non mi stancherò mai di ripetere – ha aggiunto la consigliera Romagnuolo – che prima di tutto deve venire il Molise. Solo in questo modo la nostra regione continuerà a vivere”.