Affrontare le nuove sfide sempre dalla parte dei soci imprenditori agricoli e dei cittadini. Questo l’obiettivo che Coldiretti Molise pone al primo punto dell’agenda per i prossimi mesi. Nel corso dell’ultima riunione del Consiglio Direttivo della Federazione regionale, tenuto nei giorni scorsi nella sede centrale di Campobasso, la dirigenza dell’Organizzazione ha posto sul tavolo una serie temi che terranno banco per i mesi a venire; vittorie conseguite ma anche criticità che occorre risolvere per consentire al settore di poter superare le tante difficoltà del momento ed elaborare una strategia che consenta alle imprese dell’agroalimentare molisano di crescere.
Le problematiche che affliggono il settore primario in Molise, come anche nel resto del Paese, sono molteplici: aumento incontrollato della fauna selvatica, mancanza di infrastrutture, aumento dei costi di produzione con conseguente mancanza di liquidità da parte delle aziende ma anche cambiamenti climatici e difesa del territorio dall’incontrollato proliferare di “parchi” eolici o fotovoltaici, solo per citarne alcuni. Una serie di criticità per superare le quali Coldiretti Molise sta lavorando e continuerà a lavorare chiedendo alla politica locale di assumere decisioni ferme ed efficaci.
Bisogna procedere rapidamente alla drastica diminuzione dei cinghiali sull’intero territorio, un vero e proprio flagello dal momento che questi selvatici devastano i campi, entrano nei centri abitati e provocano incidenti stradali spesso anche mortali; il tutto con l’aumento del rischio di diffusione della PSA (Peste suina africana). Per questo Coldiretti Molise ha chiesto che si intervenga subito nella revisione della legge e dei regolamenti di settore, recependo le nuove normative nazionali che prevedono un’attività di controllo straordinario su tutto il territorio regionale, compresi i parchi e le aree protette, e senza alcun impedimento da parte di Ispra. Il riferimento è all’articolo 19-ter inserito con la Legge di Bilancio 2022, a modifica della legge 157/1992 che disciplina il Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica.
Discorso a parte meritano le carenze infrastrutturali di cui soffre la regione. Il Molise, denuncia ormai da anni Coldiretti ha, infatti, urgente bisogno di una rete viaria efficiente, indispensabile per le necessità delle imprese agricole, zootecniche e degli altri settori produttivi. Grande attenzione Coldiretti Molise ha poi dedicato anche al proliferare incontrollato di “parchi” eolici e fotovoltaici su terreni coltivabili dell’intero territorio regionale. Una lotta portata avanti dall’Organizzazione in tutto il Paese che, grazie alla pressante azione sindacale, ha spinto il Governo ad emanare il D.M del 21 giugno 2024 che disciplina l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili. La norma fissa al 1° gennaio 2025 il termine entro cui le Regioni dovranno indicare gli obiettivi energetici e le aree idonee e quelle non idonee.
A livello europeo c’è poi da sottolineare la massima attenzione di Coldiretti verso l’UE, testimoniata dal potenziamento del proprio l’ufficio a Bruxelles allo scopo di monitorare in maniera sempre più puntuale la politica agricola comune e le ripercussioni che questa avrà sui territori. In quest’ottica grande importanza riveste l’impegno dell’Organizzazione per il riconoscimento, a livello europeo, del principio di reciprocità, secondo il quale chiunque voglia vendere i propri prodotti all’interno dell’Unione debba rispettare le medesime regola sulla sicurezza alimentare e le norme giuslavoristiche vigenti all’interno dell’UE.
“I prossimi mesi – ha annunciato il Presidente regionale di Coldiretti, Claudio Papa – saranno incentrati su un’azione sindacale ferma e condivisa con i nostri soci che incontreremo in tante assemblee sull’intero territorio regionale. Le nostre azioni future – ha concluso Papa – saranno indirizzate oltre che alla tutela delle aziende e degli imprenditori agricoli anche alla salute dei cittadini/consumatori, informandoli sui rischi per la salute che derivano dal consumo di cibi ultraprocessati, prodotti da multinazionali che perseguono una logica economica che nulla ha a che vedere con la genuinità del cibo e l’etica di produzione degli imprenditori agricoli, impegnati a coltivare e allevare nel rispetto della natura per ottenere cibo sano, genuino, come dimostra il crescente successo dei mercati di Campagna Amica, fra cui quelli di Campobasso ed Isernia”.
I lavori si sono conclusi con l’auspicio, espresso dl Presidente Papa, che possa essere ripreso e sviluppato il rapporto, ancorchè dialettico, con le parti Istituzionali della Regione. Si comprendono le difficoltà in cui gli attori istituzionali si muovono, ma siamo anche consapevoli che tali difficoltà influenzano enormemente la qualità della vita dei cittadini molisani, verso cui tutti, siano essi espressione della politica che della rappresentanza ampiamente intesa, debbono avere la massima attenzione, cooperando, nel rispetto dei ruoli, a ricercare le più eque soluzioni, e non alzando muri l’uno contro l’altro.