Imprese, consumatori, ambiente e welfare: questi i punti su cui si fondano le riflessioni che Coldiretti Molise ha sottoposto ai candidati Sindaci della regione in vista della imminente competizione elettorale del 26 maggio. Partendo dalla centralità dell’attività agricola per la sua capacità di generare economia e garantirne la sostenibilità, la Coldiretti Molise ha posto l’accento su una serie di argomenti miranti tanto alla ripresa economica del territorio quanto alla sua tutela in termini di distintività, tracciabilità e qualità dei prodotti oltre che di difesa del welfare e, non da ultimo, tutela del consumatore.
Scendendo più nel dettaglio, Coldiretti ha posto l’accento sull’importanza di una Filiera Agricola tutta Italiana che vede la sua concretizzazione nei mercati di Campagna Amica, come quello di Campobasso, che si mira da aprire in vari altri comuni della regione. Tuttavia, non può esserci sviluppo senza infrastrutture adeguate il cui miglioramento passa, secondo Coldiretti, attraverso un piano ad hoc che migliori la viabilità nelle aree rurali e nel contempo la loro connettività telematica. Il tutto dovrà tuttavia essere accompagnato dalla sburocratizzazione nei rapporti impresa-Pubblica Amministrazione e da un riequilibrio di tasse e tributi per il mondo agricolo.
“ In particolare – spiega Coldiretti – la Tari (Tassa Rifiuti) attraverso l’individuazione di una tipologia specifica per le imprese agricole con attività agrituristica che sia diversa dalla tariffazione delle imprese commerciali, ristorative e recettive. Inoltre, preso atto che la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) non si applica sui terreni agricoli, occorre che i Comuni si avvalgano della facoltà loro attribuita di stabilire riduzioni ed esenzioni per talune categorie di immobili, tra cui i fabbricati rurali ad uso abitativo”.
Per quel che attiene, invece, la tutela del consumatore, Coldiretti auspica maggiori controlli a livello comunale sul rispetto delle norme a tutela dell’ origine obbligatoria in etichetta dei prodotti agricoli. Non meno importante, poi, la salvaguardia delle aree a vocazione agricola, evitando la loro destinazione ad attività extra-agricole, consolidando le misure agro-energetiche per impianti di piccole dimensioni, a basso impatto ambientale, che sostengano le aziende agricole dedite al mantenimento del territorio e dell’ambiente. Infine, Coldiretti suggerisce ai futuri amministratori comunali di favorire la privatizzazione di alcuni servizi sociali di prossimità che possono essere svolti e garantiti dal sistema delle imprese agricole e, da ultimo, la proposta di adottare un piano di investimento comunale per la realizzazione di una rete sociale al servizio dei cittadini delle aree urbane oltre che delle aree rurali.