Toh! Alla fine ero io la maga Circe con capacità divinatorie? L’offesa all’epoca non mi toccò e, in ogni caso, ho sempre pensato qualificasse negativamente più chi la rivolgeva e non la destinataria.
Nel merito oggi è facile avere ragione. E non poteva essere diversamente. L’epilogo della vicenda relativa all’assegnazione dell’incarico di direttore generale della Giunta regionale del Molise era talmente scontato che, immagino, neanche gli altri 27 candidati in lizza abbiano mai pensato di poter concorrere realmente per la posizione. Il prescelto era scritto nelle “stelle” ed è Domenico Nucci, già al fianco di Roberti sia al Comune di Termoli che alla Provincia di Campobasso. Come poteva perdere l’occasione di fare un ‘salto’ anche in Regione? Nel suo arco, oltre alle caratteristiche professionali, la freccia della fedeltà. E la fedeltà, si sa, premia sempre. Con buona pace di tutti.
Quello che dovrà dimostrare adesso è la sua capacità sulle ‘cose regionali’, totalmente diverse dagli enti in cui ha burocraticamente prestato servizio. Programmazione e bilancio complicatissimi, personale e macchina amministrativa fermi, sanità commissariata e da raccordare. Il tutto all’interno di un contesto ‘regione’ che Roberti ha decisamente disorganizzato.
Contesto regionale dove ogni grande tema viene affrontato con una lentezza disarmante, mentre la nomina del Direttore Generale è arrivata spedita, dando prova di un’efficienza sconosciuta a tutti gli altri settori.
Perché tutta questa premura? Perché la procedura accelerata? Perché la stessa solerzia non si rinviene in nessun altro settore della complessa e disastrata macchina regionale?
Le mie critiche all’indirizzo del presidente sul suo nuovo modello organizzativo non erano, infatti, incentrate tanto sul profilo soggettivo della gestione regionale – che, come si intravedeva, sarebbe finita tutta su un uomo solo, il suo uomo di fiducia – bensì sul ‘costo’ di quell’accentramento che sarebbe ricaduto sulla funzionalità organizzativa regionale, oltre che gravare su un bilancio già disastroso.
In sostanza, Roberti “riordina” la macchina Regione per affidarne il vertice a Nucci, creando però meccanismi disfunzionali, come togliere competenze in capo ai diversi assessorati (come ad esempio la programmazione) e affidarle all’uomo solo al comando.
Si tratta di modifiche che, nella migliore delle ipotesi, creeranno duplicati e lungaggini, nella peggiore causeranno conflitti e blocco dell’azione amministrativa, già non brillante.
Ecco perché la nomina di Nucci non va bene.
Niente di personale, ma se si tengono insieme queste due questioni (essere l’uomo fedele di Roberti, pur senza competenze specifiche sulle ‘cose’ regionali, e ritrovarsi al comando di un contesto regionale appositamente disorganizzato) il guazzabuglio, peraltro già annunciato, è fatto!
Infine, Presidente, la prego, faccia in modo che tutte le procedure regionali siano veloci come questa che le interessava tanto!
Micaela Fanelli